Roma – La concorrenza nel settore della telefonia mobile ha raggiunto livelli molto competitivi e prima di cadere sotto i colpi del mercato o fare harakiri, Panasonic Mobile Communications ha deciso di fare una scelta drastica: abbandonare la tecnologia 2G e focalizzarsi sulla tecnologia UMTS.
Tra i produttori di telefonia mobile, il brand del gruppo Matsushita è il primo a prendere la decisione di non produrre più GSM. Giunta nel settore con ritardo rispetto alle major più blasonate, ha sempre proposto prodotti che non hanno nè deluso nè, però, sfondato. E la sua volontà di concentrarsi sulle tecnologie di terza generazione si sposa ad un progetto ben preciso: affrontare (con tempestività, stavolta) il mercato con una produzione 3G basata su piattaforma Linux, sistema che già è presente su alcuni smartphone commercializzati da Panasonic nel mercato del Sol Levante.
Una scelta coraggiosa, in un momento in cui il mercato è dominato da Symbian e in cui Windows occupa la piazza d’onore, benché ad una certa distanza.
Il nuovo programma industriale ha anche conseguenze occupazionali: questa scelta implica per Panasonic la chiusura di alcuni stabilimenti, come quelli presenti in Repubblica Ceca e nelle Filippine. Saranno invece riconvertiti al 3G il centro ricerche in Gran Bretagna e la business unit di Pechino, Panasonic Putian Mobile Communications.
D.B.