Gimpo (Seoul) – La privacy nel mondo della telefonia mobile sta trovando nuove applicazioni. Non basta il criptocell, che protegge la riservatezza delle conversazioni e forse dà filo da torcere all’autorità giudiziaria impegnata nelle intercettazioni: anche le informazioni memorizzate sul telefono cellulare possono avere importanza critica e richiedere protezione.
In quest’ottica, da oggi PIN e password hanno i giorni contati: la “minaccia” viene da GI100, il nuovo cellulare realizzato da Pantech , dotato di un vero e proprio rilevatore biometrico.
Il proprietario – assicura il produttore – dovrà solo registrare la propria impronta digitale. In seguito, al riavvio dell’apparecchio, chi non passerà l’esame delle impronte non potrà utilizzarlo. Impossibile prestare il telefonino ad utenti che non si sono preventivamente registrati.
Questo è il pezzo forte del GI100, che fa passare quasi inosservate le altre caratteristiche: nelle misure di 80x39x22 mm (e nel peso di 82 grammi) c’è un terminale triband GSM/GPRS, con display TFT a 262mila colori, fotocamera da 1,3 Megapixel, suonerie polifoniche a 64 toni, supporto java.
L’autonomia massima dichiarata è di 200 ore in standby e 3 ore in conversazione.
Non ancora diffuse le informazioni commerciali su prezzo e disponibilità per il mercato europeo.
DB