Al termine di una giornata concitata sul tema dell’anonimato online, con Marattin a lanciare su Twitter la corsa verso la petizione di Italia Viva, interviene anche la ministra per l’innovazione, Paola Pisano. Ancora un tweet, ancora un intervento sul tema: senza entrare nel merito della vicenda, il dicastero sembra voler caricare su di sé il problema per riportarlo in un alveo di maggior equilibrio. Al di fuori delle petizioni, insomma, ma nel quadro di un tavolo dialogico che metta assieme più parti e più competenze.
Paola Pisano: parliamone
Proteggere chi viene colpito dall'odio online e al tempo stesso salvaguardare i principi di libertà di espressione è il percorso giusto. A breve istituirò un tavolo di lavoro pubblico-privato per lavorarci seriamente pic.twitter.com/dl1A9qEmjo
— Paola Pisano (@PaolaPisano77) October 29, 2019
Secondo Paola Pisano occorre difendere con maggior incisività chi viene colpito da hate speech, ma al tempo stesso occorre salvaguardare la libertà di espressione: un “ma anche” che non sembra aggiungere molto al dibattito odierno, ma che al tempo stesso prende le distanze dall’estemporanea iniziativa di Italia Viva. Un modo diplomatico per tendere la mano, ma al tempo stesso escludere il proprio appoggio ad una qualsivoglia iniziativa normativa di questo tenore.
I profili falsi garantiscono impunità a divulgatori di odio e #fakenews.
Vogliamo che anche sui social ad ogni account corrisponda un nome, una persona reale. Con l'aiuto della tecnologia garantiamo l'anonimato agli utenti e puniamo chi viola la legge. #internetday https://t.co/rmo4c9617E— Teresa Bellanova (@TeresaBellanova) October 29, 2019
Il rischio di questa giornata, come testimonia il tweet di Teresa Bellanova, è che si faccia confusione sul concetto di “anonimato”: l’aiuto della tecnologia già oggi consente di punire chi viola la legge, ma troppo spesso si chiede alle piattaforme di agire in proprio invece che fornire la magistratura di strumenti adeguati. Le polemiche odierne non aiuteranno a far chiarezza, ma se la ministra Pisano riuscirà ad organizzare un serio tavolo di lavoro si potrà probabilmente aprire una fase nuova di confronto.
Detto questo, non resta che attendere la bozza Marattin, così che il dibattito possa andare oltre la mera strumentalizzazione propagandistica del dibattito e possa rientrare nell’alveo dell’approfondimento.