Parigi – La capitale francese, che ha dichiarato il proprio amour per l’open source in tempi non sospetti , è decisa ad accelerare la marcia verso il software e gli standard aperti. Dopo i piani di migrazione a Linux annunciati lo scorso anno dal Governo transalpino, tra cui quelli portati avanti dal Ministero dei Trasporti e dal’ Ufficio Tributi , la città di Parigi si prepara a rimpiazzare il software proprietario con alternative open source in un più ampio numero di server, workstation e computer desktop.
All’inizio dell’anno il Municipio parigino aveva invitato circa 46.000 dipendenti pubblici ad installare sui propri PC alcuni noti programmi liberi e gratuiti, tra cui il browser web Firefox e la suite per l’ufficio OpenOffice. La città si prepara ora ad estendere l’esperimento ad un maggior numero di impiegati, e migrare verso il software aperto interi uffici comunali: questo aiuterà gli amministratori a valutare i reali costi della transizione, ed in particolare quelli legati alla formazione del personale.
Se portato a compimento, il progetto nato all’ombra della Torre Eiffel prevede la migrazione dell’intero parco di PC desktop della città, composto da oltre 17.000 macchine. Con un progetto parallelo, Parigi sta portando Linux e altri software open source anche sui propri server: ad oggi quelli su cui gira il Pinguino sono già 200, circa la metà del totale. Tra i servizi che gli amministratori stanno implementando su piattaforma open source vi sono quelli per il web, le mail, la condivisione dei file, il DNS e la comunicazione.
La capitale francese è altresì impegnata a sviluppare soluzioni open source ex novo o ad aprire programmi sviluppati in precedenza dal proprio staff: tra questi si possono citare il sistema di content management Lutèce, aperto nel 2002, e programmi per la gestione delle biblioteche, la consultazione delle guide turistiche e la valutazione dei rischi.