La Francia si appresta a votare una proposta di legge a garanzia della privacy e in particolare al cosiddetto diritto all’oblio su Internet.
I principali punti affrontati riguardano gli indirizzi IP e i cookie : i primi, secondo l’articolo 2 della proposta, andrebbero considerati dati personali, per i secondi si chiede che i netoyen siano sempre informati allorché tali dati vengono raccolti o immagazzinati. C’è da chiedersi se la specificazione circa la natura personale e tutelata dell’indirizzo IP possa avere conseguenze più o meno dirette sulla applicazione della dottrina Sarkozy, che colpevolizza un indirizzo IP che si macchi di violazione del diritto d’autore, indipendentemente da quanti individui rappresenti in rete.
Nella proposta di legge, inoltre, si esprimono una serie di regole e disposizioni affinché le persone possano chiedere e sapere come eliminare i dati raccolti da società o altri soggetti. All’art. 6, in particolare, vengono stilate una serie di regole per garantire trasparenza nel trattamento delle informazioni personali.
Si chiede, in pratica, che siano pubblici il responsabile per il trattamento dei dati raccolti, le disposizioni a cui sono sottoposti e i diritti che si hanno . Chiarendo in questo modo semplicemente normative già in vigore in materia di privacy e normativa relativa alla Rete.
Se approvata, verrebbe inoltre imposto alle imprese di notificare al CNIL ( Commission nationale de l’informatique et des libertés ) eventuali falle riscontrate nel loro sistema di sicurezza, i cui poteri sanzionativi sono aumentati, incrementando il suo ruolo di vigile in Rete.
Oltre a parlare di privacy o diritto all’oblio, tuttavia, la proposta chiede che verso i giovani siano predisposte politiche educative che mettano in luce l’esistenza, la portata e il significato del diritto d’autore e sensibilizzino a un utilizzo responsabile della Rete, sia per quanto riguarda le alternative legali al download illegale, sia per i contenuti pornografici o in altro modo censurabili.
Claudio Tamburrino