Si è spenta sul nascere la rivoluzione annunciata in ottobre: il rapper e produttore statunitense Kanye West (ora Ye) non diventerà il nuovo proprietario della piattaforma Parler. L’affare è saltato, come reso noto in via ufficiale al sito TechCrunch dalla società Parlement Technologies che oggi controlla il social network.
Parlement Technologies conferma che l’azienda ha concordato, con Ye, di porre fine all’intenzione di vendere Parler.
Alla fine, Kanye West non acquisirà Parler
Eppure, la volontà era quella di cambiare il mondo
e di cambiare ciò che il mondo pensa a proposito della libertà di espressione
. Niente acquisizione, sarà per un’altra volta. Stando alle dichiarazione odierna, le parti hanno deciso di interrompere le trattative già da qualche settimana, scegliendo di comunicarlo solo oggi.
Questa decisione è stata presa da entrambe le parti a metà novembre. Parler continuerà a perseguire future opportunità di crescita e l’evoluzione della piattaforma per la nostra vivace comunità..
La tempistica è quantomeno curiosa. Proprio in questi giorni, in occasione di un’intervista rilasciata ad Alex Jones, Kanye West ha lodato Adolf Hitler, negato l’Olocausto e detto la propria sul popolo ebraico. Jackpot.
Watch for yourself. In the same breath, Kanye West praises Hitler and attacks Jews. pic.twitter.com/HXhdPBNrTd
— Ahmed Baba (@AhmedBaba_) December 1, 2022
Per chi ha perso i capitoli precedenti nella storia di Parler, ricordiamo che si tratta del social network messo al bando nel gennaio 2021 dagli store di applicazioni mobile e da AWS, per presunte responsabilità nell’organizzazione dell’assalto a Capitol Hill. Il ritorno è avvenuto un mese più tardi, con un nuovo logo (ora di nuovo cambiato, visibile nell’immagine di apertura) e un nuovo organigramma societario. All’inizio di quest’anno, la piattaforma ha messo in campo un progetto legato agli NFT e ispirato alla figura di Donald Trump.