L’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio ha scosso il mondo social: tra le conseguenze anche il ban di Parler da parte di Amazon che ha deciso di escludere il social network dall’elenco dei propri clienti, mettendolo di fatto offline e innescando una causa legale tra le parti. Dopo alcuni giorni di buio e incertezza ora la piattaforma sembra intenzionata a tornare.
Il ritorno di Parler, dopo una settimana offline
Il sito ufficiale mostra in questo momento un messaggio firmato dal CEO John Matze intitolato “Difficoltà tecniche” che informa la community sullo stato di avanzamento dei lavori, citando in modo diretto privacy e libertà di espressione. Lo riportiamo di seguito integralmente in forma tradotta.
Ora sembra essere il momento giusto per ricordare a tutti voi, supporter e hater, perché abbiamo creato questa piattaforma. Pensiamo che la privacy sia fondamentale e la libertà di espressione essenziale, in modo particolare sui social media. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fornire una piazza pubblica bipartisan piacevole da frequentare e in cui le persone possano esercitare i loro diritti. Risolveremo ogni sfida che ci interessa, abbiamo in programma di riaccogliervi tutti presto. Non lasceremo morire la discussione civile!
Il provider scelto per il ritorno online è Epik, lo stesso che sui propri server ospita anche Gab e 8chan, due piattaforme già più volte finite sulle pagine dei giornali per aver ospitato contenuti quantomeno discutibili: la prima è stata collegata tra le altre cose alla sparatoria di Pittsburgh di fine 2018, la seconda a quella di El Paso di metà 2019.
Tra coloro che nell’ultimo periodo hanno scelto Parler per interfacciarsi con gli elettori anche Matteo Salvini: il leader leghista ha aperto un account sulla piattaforma proprio poche ore prima che questa fosse inghiottita dal ban di AWS.