Come tradizione vuole per ogni QuakeCon che si rispetti, anche quest’anno il palcoscenico della convention di id Software ha ospitato il diluvio tecnico-informativo di Mr. John “Doom” Carmack: l’uomo che col suo lavoro di programmatore ha più volte fondato e rifondato il genere degli shooter in prima persona su PC ha come sempre parecchio da dire sull’industria, la tecnologia, la realtà virtuale e tutto quanto.
Nelle tre ore e mezza abbondanti del suo keynote , Carmack trova il tempo di parlare degli argomenti “hot” del momento ma anche di Doom 4, Linux, e Rage: l’ultimo titolo id è stato “un casino” nella sua (con)versione PC, ha ammesso il designer, con una tecnologia non particolarmente ottimizzata per sfruttare a dovere il superiore hardware informatico rispetto alla controparte delle console di ultima generazione (Xbox 360 e PS3).
Carmack chiede scusa per il succitato “casino”, e chiede altrettanto scusa per il fatto di non poter parlare dell’atteso Doom 4: il nuovo capitolo della storica saga di FPS horror-fantascientifici è in “modalità Bethesda”, dice Carmack, ed è pronto quando è pronto.
Quantomeno il coder ammette che ci sta lavorando, su Doom 4, e piuttosto seriamente: la software house ha chiuso la sua divisione mobile – che doveva rappresentare il futuro e invece no – per concentrare tutte le sue energie sul nuovo gioco “hardcore” per PC Windows, mouse, tastiera e nemmeno l’ombra del multitouch.
Anche sui PC propriamente detti, neanche a dirlo, Carmack dice la sua: come molti prima di lui, il fondatore di id Software si è detto parecchio freddo nei confronti di Windows 8, di Metro della nuova interfaccia e dell’app store in salsa Microsoft: diversamente da Windows 7, il nuovo OS non ha nulla di particolarmente interessante che possa spingere Carmack a fare l’upgrade. E potrebbe fare danni alla concorrenza nell’industria videoludica e non solo.
Capitolo Linux e Steam su Ubuntu : l’iniziativa di Valve ha cambiato leggermente le cose per quanto riguarda il mondo videoludico al gusto di Pinguino, ma il mercato di utenti disposti a spendere gli stessi soldi di chi compra videogiochi su Windows semplicemente non esiste secondo Carmack.
Alfonso Maruccia