Mountain View (USA) – Le indiscrezioni sui progetti del più importante motore di ricerca su Internet, seguendo un cliché ormai ben collaudato, si sono rivelate più che esatte: la primissima versione beta di Google Base è operativa e pronta a schiudere nuovi orizzonti d’espansione per la gigantesca multinazionale fondata da Brin e Page.
Il funzionamento è semplice: si tratta di un vero e proprio bazar telematico dove gli utenti registrati possono pubblicare qualsiasi tipo di annunci o informazioni : una ricetta per preparare il Tikka Masala, vendere una Mercedes Benz usata o ottenere delucidazioni accademiche sulle equazioni differenziali? “Se avete qualcosa da condividere senza avere una audience di riferimento”, sostiene l’azienda, “Google Base è il posto per voi”.
Attraverso Base è possibile utilizzare un apposito spazio messo a disposizione dal motore di ricerca e lanciare messaggi in bottiglia, pubblicare lavori e testi, tentare di vendere oggetti personali. Una base informatica per la condivisione di informazioni provenienti dal basso, ancorata ad un marchio capace di avere un’impressionante visibilità globale .
Le informazioni inviate a Base vengono immediatamente indicizzate e rese disponibili a tutti gli utenti per ricerche approfondite e comparazioni. “In base alla rilevanza degli elementi”, fanno sapere i portavoce di Google, “questi saranno organizzati ed indicizzati su Search, Froogle e Local”. I dati inseriti possono essere descritti con parole chiave ed attributi , brevi commenti che facilitano la macrogestione delle ricerche.
Per il momento, il servizio è completamente gratuito e senza pubblicità . L’interfaccia è semplice ed abbastanza intuitiva, in linea con le innumerevoli applicazioni online sviluppate dagli ingegneri del Googleplex. “Dopo appena 15 minuti dall’inserimento dei dati”, garantiscono i portavoce, “la vostra pubblicazione avrà un URL nominale raggiungibile e visibile dal mondo intero”.
I messaggi pubblicati sono anonimi, in quanto Base sfrutta le stesse dinamiche del noto Craigslist : ciascun utente è raggiungibile attraverso un indirizzo e-mail di facciata, completamente anonimo – una sorta di “fermo posta” gestito da Google per garantire l’anonimato e la privacy degli inserzionisti. “Lo spam e la pornografia verranno eliminati”, si legge bene in vista tra le pagine del servizio, “perché contrari alle condizioni di pubblicazione stipulate tra utente ed azienda”.
Google è sempre più vicino al suo obiettivo: “riorganizzare l’informazione globale”. La rivoluzione è ormai alle porte: dopo l’esplosione del fenomeno blog , Base permette a chiunque di pubblicare istantaneamente qualsiasi tipo di notizia, studio, vendita promozionale – fornendo una visibilità potenzialmente imponente.
I tempi in cui servivano conoscenze dettagliate per accedere alle potenzialità di Internet sono ormai finiti. Sulla lapide di quell’era, ormai lontana, Google ha scolpito un lungo epitaffio: l’ultimo progetto dell’azienda californiana ha definitivamente portato vicino al livello zero la soglia d’inclusione collettiva in Internet. Basta sapere usare un mouse, leggere e scrivere con una tastiera: et voilà , chiunque potrà avere uno Speaker’s Corner nel Villaggio Globale.
A patto di non sprofondare in torve connivenze con regimi oppressivi ed illiberali, Google è sulla buona strada per entrare nei libri di storia.
Tommaso Lombardi