Parte la firma digitale italiana

Parte la firma digitale italiana

Il primo periodo di sperimentazione riguarda nove Camere di commercio, poi si estenderà e toccherà i cittadini e gli operatori interessati
Il primo periodo di sperimentazione riguarda nove Camere di commercio, poi si estenderà e toccherà i cittadini e gli operatori interessati


Roma – La firma digitale che l’Italia ha incluso nelle proprie leggi con largo anticipo sulla grande maggioranza dei paesi dell’Unione europea esce finalmente dalle norme ed entra nella realtà. E ‘ infatti partito un primo progetto pilota che prevede il coinvolgimento iniziale di nove Camere di commercio.

L’idea di fondo è di verificare da qui al prossimo aprile 2000 il funzionamento, i problemi e i vantaggi della firma digitale e quindi dei documenti elettronici validi agli effetti di legge. Da quel momento il progetto si estenderà non solo ad altre Camere di commercio ma anche agli operatori, come notai, commercialisti e via dicendo, interessati dal provvedimento.

Il supporto per l’uso della firma digitale è la smart card e riguarderà per il momento Bari, Brescia, Catania, Cuneo, Ferrara, Lucca, Pisa, Taranto e Trieste. Infocamere, che si occupa del progetto, conta di consegnare 800mila smart card entro la fine del prossimo anno.

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Pubblicato il
22 dic 1999
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