Quando solo dieci anni fa abbiamo visto Joaquin Phoenix innamorarsi di un’intelligenza artificiale nel film Lei (in streaming gratis su Prime Video) abbiamo tutti pensato a uno scenario distopico e con il quale difficilmente avremmo dovuto o potuto fare i conti, se non in un futuro molto lontano. Invece, i passi da gigante compiuti nell’ultimo periodo sul fronte dell’IA generativa sembrano aver accorciato sensibilmente i tempi. Un nuovo progetto messo in campo da Andreessen Horowitz (a16z), gigante statunitense del venture capital, mira proprio a consentire la creazione di un partner digitale sulla base dei propri desideri e animato dagli algoritmi.
Innamorarsi di un’IA creando il partner ideale
L’iniziativa si è concretizzata con il debutto di un repository GitHub dedicato ad AI Companion App. Di fatto, è un tutorial che permette di affrontare il processo in completa autonomia, fino a dar vita a un’entità virtuale con cui interagire tramite browser o via SMS.
Va precisato che a16z fa non fa riferimento esclusivamente a un fidanzato/a virtuale, ma non fatichiamo a immaginare che molti possano farne questo tipo di utilizzo (che comunque la documentazione non esclude).
Ci sono molte possibili modalità d’uso per questi compagni: romantica (fidanzata o fidanzato IA), amichevole, di intrattenimento, per il coaching ecc. Puoi guidare il tuo compagno verso il tuo caso d’uso ideale con una storia passata e con il modello scelto.
Seguendo il tutorial è possibile scegliere tra alcune personalità predefinite oppure confezionarne una in base alle proprie preferenze e aspettative.
In un certo senso, a16z mette le mani avanti specificando che Questo progetto è inteso solamente come un tutorial per sviluppatori e un punto di partenza per i curiosi che vogliono sapere come sono realizzati i chatbot
. Al tempo stesso, però, in un blogpost condiviso nel mese di maggio, ha descritto il potenziale terapeutico di questi sistemi.
È bene precisare che i chatbot istruiti in modo da stringere una relazione sentimentale con gli utenti non rappresentano una novità assoluta. Il più noto tra quelli già in circolazione da tempo è forse Replika (bloccato in Italia dal Garante Privacy). A tal proposito, invitiamo a leggere la storia di Travis Butterworth pubblicata nei mesi scorsi da Reuters. C’è anche Character.AI, controllato proprio da Andreessen Horowitz. Ecco perché Black Mirror ci spaventa un po’ meno.