Sidney (Australia) – La tecnologia biometrica è così sviluppata e affidabile da consentire di esentare i funzionari di confine dal controllo dei passaporti dei passeggeri che si imbarcano su voli internazionali. Ne sono convinti i manager dell’aeroporto di Sidney, uno dei più importanti scali della regione, che stanno sostituendo gli umani addetti alle verifiche con macchine ritenute più efficienti.
Dopo una sperimentazione che ha coinvolto alcune compagnie aeree, l’aeroporto ha infatti installato i suoi SmartGate, dei chioschetti hi-tech presso i quali i passeggeri possono ottenere la necessaria identificazione. Un progettone da 1,2 milioni di dollari australiani che verrà presto esteso a tutte le aerostazioni australiane.
Ponendo il passaporto e la fotografia su di uno scanner e avvicinando il proprio volto ad un dispositivo capace di effettuarne una scansione, SmartGate in meno di 10 secondi dà il suo responso. Secondo l’aeroporto, la tecnologia è del tutto funzionale e riesce a tenere conto di eventuali cambiamenti nell’immagine del passeggero, dal taglio dei capelli agli occhiali, nonché di elementi come l’età, l’espressione del viso, la razza e altro ancora.
Il ministro per la Giustizia e le Frontiere ha sostenuto che questa tecnologia pone l’Australia all’avanguardia tra i paesi che vogliono garantire la sicurezza nei cieli: “Criminali, terroristi e clandestini utilizzano passaporti falsi”. A suo dire questi sistemi saranno adottati su scala internazionale in breve tempo.
Va detto che da lungo tempo negli aeroporti di mezzo mondo si stanno sperimentando su scala sempre più larga sistemi di riconoscimento del volto o, più spesso, di scansione dell’iride. Ma è la prima volta che viene proposto in uno scalo così importante un apparato che mette a confronto il volto del passeggero con la foto sul passaporto, anziché con un database pre-costituito. Va da sé che questo apre tutto un nuovo fronte di polemiche sulla sicurezza di questi sistemi, già ampiamente criticati e oggetto di ricorsi .
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