La lista dei compiti da eseguire era lunga, e purtroppo gli austronauti Cassidy e Parmitano sono dovuti rientrare a bordo dopo appena un’ora e mezza di attività extraveicolare: l’EVA prevista per oggi si è interrotta prematuramente quando l’italiano ha segnalato un accumulo di umidità all’interno della sua tuta, circostanza nella quale è imperativo sospendere l’attività per garantire la sicurezza dell’equipaggio.
Inizialmente si era pensato a sudore, visto che l’attività all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale richiede molta forza fisica: stringere e svitare bulloni con addosso una spessa tuta spaziale e in assenza di peso richiede un serio impegno muscolare. Ma da terra hanno escluso potesse trattarsi di semplice sudore, optando piuttosto per una perdita nel piccolo serbatoio d’acqua potabile che gli astronauti hanno a disposizione nella tuta per bere. Circa 500ml d’acqua si erano dispersi, a quanto pare, impedendo a Parmitano di proseguire e persino di comunicare direttamente con il centro di controllo a Huston: Cassidy, dopo aver accertato che fosse in salute, ha aspettato che rientrasse per terminare i lavori iniziati dal suo collega e seguirlo poco dopo.
Si trattava in questo caso della seconda EVA in una settimana, dopo quella del 9 luglio : le operazioni di oggi dovevano servire a completare la preparazione e la riconfigurazione della ISS per l’arrivo di un nuovo modulo russo atteso nelle prossime settimane (e il cui lancio ora rischia di essere posticipato), e comprendeva varie procedure idrauliche e meccaniche. A questo punto ESA e NASA dovranno programmare una terza passeggiata, dopo aver accertato l’origine del problema nella tuta di Parmitano, per completare queste operazioni: un contrattempo non da poco, visto che le EVA portano via parecchio tempo tra preparazione e riposo, di fatto bloccando ogni altra attività, compresa la ricerca scientifica, sulla Stazione Spaziale. ( L.A. )