Il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera è tornato a parlare di digital divide e delle possibili soluzioni: in un’audizione in commissione Trasporti della Camera ha riconosciuto i problemi strutturali del settore arrivando addirittura a dire che si tratti del “singolo problema più grosso che abbiamo”.
Descrivendo il problema il Ministro ha ricordato che “la copertura del servizio di banda larga in Italia come in altre zone d’Europa, non è uniforme. Il 5 per cento della popolazione risiede in aree di digital divide”, cioè il problema riguarda circa 3 milioni di persone sia nel Nord che nel Sud dello stivale.
Mentre nel Mezzogiorno si tratta di una questione forse più generalizzata e strutturata, al Nord si configura un collo di bottiglia, in particolare, in quelle zone dove “i privati tendono a non andare”. “Non ci sono i fondi europei e quindi dobbiamo trovare un modo”, ha dichiarato Passera, per garantire l’arrivo della banda larga.
Dopo aver sottolineato che gli investimenti annunciati da Telecom Italia e Metroweb vadano nella giusta direzione, Passera ha peraltro auspicato “che ci sia la massima sinergia tra questi investimenti”, dal momento che “sarebbe sprecato fare duplicazioni di reti”.
Accanto all’iniziativa privata fondamentale, tuttavia, anche lo stato svolge il suo compito e a tal proposito il Ministro ha indicato la possibile cura per quanto riguarda il Mezzogiorno: “Con 700 milioni di euro di fondi europei azzereremo il digital divide al Sud”.
Questi, spiega, verranno utilizzati per “incentivare lo sviluppo della rete di nuova generazione” e sviluppare un progressivo switch off per “portare la Pubblica Amministrazione nel mondo del cloud computing, a partire dal settore dall’istruzione”.
Claudio Tamburrino