Password: la difesa della Juventus non basta

Password: la difesa della Juventus non basta

I tifosi della Juventus affidano ai bianconeri la difesa dei dati, ma non è una buona scelta: è tra le password più utilizzate in Italia.
Password: la difesa della Juventus non basta
I tifosi della Juventus affidano ai bianconeri la difesa dei dati, ma non è una buona scelta: è tra le password più utilizzate in Italia.

Una password non dev’essere semplice da indovinare. Tutti dovremmo ormai aver imparato la lezione. Eppure, a molti questo concetto apparentemente semplice ancora non entra in testa. Prendiamo in considerazione gli utenti italiani: tra i codici segreti più spesso impiegati per proteggere account e dati c’è “juventus”. A svelarlo è il risultato di uno studio appena condotto da ExpressVPN, soluzione avanzata e omnicomprensiva per la tutela della privacy.

Tifosi della Juventus, cambiate password

Se “123456” rimane purtroppo ancora oggi la scelta maggiormente diffusa, a ogni livello, nel nostro paese l’attitudine alla cybersecurity sembra essere messa in fuorigioco dalla fede calcistica. Così facendo si rischia grosso, come con un scivolata in area al novantesimo: un malintenzionato a conoscenza del nostro indirizzo email e della nostra squadra preferita non faticherà a violare i nostri profili di posta elettronica o social. Le conseguenze possono essere disastrose.

Diventa tutto molto interessante quando le differenze culturali influenzano l’impiego di password scadenti. I tifosi bianconeri potrebbero pensare che “juventus” sia un buona scelta. Sfortunatamente, tra gli utenti italiani, è la quarta più diffusa.

Le password più utilizzate in ogni paese, secondo ExpressVPN

Il consiglio è dunque quello di lasciar perdere il tifo e affidarsi codici segreti solidi dietro i quali tutelare documenti, file, comunicazioni e informazioni personali. Quando possibile, inoltre, attivare sempre l’autenticazione a due fattori e affidarsi a un password manager (ad esempio Keys) per la gestione delle credenziali.

Ecco qualche altro dettaglio curioso emerso dallo studio:

  • nel 43,90% dei casi la password contiene riferimenti alla data di nascita;
  • nel 43,80% è costituita dal nome dell’animale domestico;
  • nel 37,50% da quello di un figlio;
  • gli utenti impiegano, in media, lo stesso codice di accesso per sei piattaforme;
  • tra le password più diffuse in Croazia c’è “dinamo”;
  • negli Stati Uniti molti scelgono “iloveyou”.

Tutti i dettagli su questo interessante (e al tempo stesso preoccupante) report sono consultabili nella sua versione integrale. A chi desidera tutelare in modo adeguato le proprie sessioni di navigazione, l’anonimato durante l’attività online e gli account consigliamo di prendere in considerazione l’offerta proposta da ExpressVPN (oggi in sconto del 35%). Tra i molti strumenti inclusi c’è anche un password manager utile per creare codici forti e archiviarli in modo sicuro.

Fonte: ExpressVPN
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Pubblicato il
9 mag 2022
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