Le apprensioni dei cittadini della Rete nei confronti della propria sicurezza, i timori rispetto ai tentacoli dei famigerati cracker non sono che un vezzo: a dimostrarlo, la leggerezza con cui gli utenti continuano ad adottare le prima contromisura per tutelarsi, la password.
Le raccomandazioni in cui si prodigano da anni gli esperti di sicurezza non scalfiscono le abitudini degli utenti : la password più utilizzata resta “123456”, combinazione ingenua almeno quanto “password”, stabile al secondo posto della classifica. A seguire, l’ancor più immediata “12345”, e “12345678”, adatta a soddisfare il numero minimo di caratteri richiesto da certi servizi, con al quinto posto l’intramontabile “qwerty”.
A reiterare le condanne nei confronti della superficialità degli utenti è ancora una volta SplashData, che fornisce servizi di password manangement: sulla base dei dati elaborati a partire dai dump pubblicati a seguito di massicci attacchi cracker, emerge di nuovo la tendenza ad abusare di combinazioni incoraggiate dalla prossimità dei caratteri sulla tastiera e di chiavi d’accesso troppo facilmente intuibili, almeno per gli anglofoni, quali “baseball” e “football”.
“Nel 2014 le prime 25 password della classifica costituivano il 2,2 per cento delle password rese pubbliche e seguito degli attacchi” ha spiegato l’esperto di sicurezza Mark Burnett, che ha contribuito all’analisi: pu trattandosi della percentuale più bassa rilevata finora, i numeri restano preoccupanti. ( G.B. )