Proprio nel giorno in cui è fissata una nuova udienza del processo che lo vede coinvolto, Patrick Zaki racconta di essere stato preso di mira da un attacco informatico. L’azione, dalla natura e dallo scopo al momento non meglio precisati, sarebbe stata perpetrata la notte scorsa. Ignoti gli autori.
Attacco informatico agli account di Patrick Zaki
A renderlo noto è il diretto interessato, con un post condiviso su Twitter dove è seguito da circa 26.000 follower: Buongiorno, dall’ultima notte sto affrontando un enorme attacco informatico sui miei account di posta elettronica e social media. Che buon inizio!
Presi dunque di mira gli account email e quelli sulle piattaforme social, forse con la volontà di sottrarre informazioni o credenziali.
L’esito dell’udienza odierna relativa al processo che coinvolge lo studente e attivista egiziano (classe 1991) potrebbe essere un ennesimo aggiornamento. Nessuna sentenza dunque, ma un ulteriore rinvio come già avvenuto più volte e che, di fatto, impedirebbe la chiusura di un caso che va avanti da ormai oltre due anni. Le accuse a suo carico, mosse nel febbraio 2020 in seguito all’arresto nell’aeroporto del Cairo, sono di minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di false notizie e propaganda per il terrorismo. Il lungo periodo di detenzione che l’ha visto rinchiuso nel suo paese di origine è terminato l’8 dicembre scorso.
Al momento non è dato a sapere se il tentativo di violazione degli account denunciato questa mattina da Zaki sia andato a buon fine, né se siano stati sottratti dati, informazioni o credenziali. Non ci sono nemmeno elementi utili per capire se abbia una qualche sorta di legame con il procedimento giudiziario che lo vede coinvolto.