Pezzo dopo pezzo, a sei anni dalla sua introduzione, la legge che all’indomani dell’11/9 ha incardinato le politiche di controllo dell’amministrazione Bush viene massacrata in tribunale. L’ultima novità è la sentenza con cui ulteriori porzioni del Patriot Act sono state considerate incostituzionali.
Secondo il giudice distrettuale Ann Aiken, le misure dell’Act che consentono perquisizioni da parte della polizia federale senza il via libera di un magistrato violano la Costituzione : soltanto una modifica costituzionale può giustificare, secondo Aiken, un aggiramento di garanzie garantite, appunto, dalla Costituzione, in particolare dal Quarto Emendamento.
“Per più di 200 anni – ha dichiarato il giudice – questo paese si è adeguato alla legge, facendone un successo che non ha eguali. Una modifica basata su autorità extra-costituzionali è proibita, ed è anche sbagliata”.
Il Patriot Act, come noto, ha formalmente dato inizio alla strategia di controllo sugli spostamenti e sulle comunicazioni dentro e fuori dalla rete da parte dell’amministrazione. Una strategia ritenuta fondamentale nella lotta al terrorismo.