Los Angeles (USA) – Tra marzo e ottobre del 2004 il 20enne Nicholas Lee Jacobsen è entrato a proprio piacimento nei sistemi della filiale statunitense del provider tedesco T-Online ed ora rischia molti anni di carcere. Per cercare di ridurre la pena Jacobsen ha ora accettato di patteggiare.
Il cracker, che ha avuto accesso a dati ed email di centinaia di clienti, e tra questi anche un agente dell’intelligence americana, confessando la sua incursione informatica ha ottenuto che venisse ritirato dall’accusa un secondo capo di imputazione: quello di aver bloccato abusivamente un computer protetto da sistemi di sicurezza.
Sebbene non siano stati diffusi i dettagli del patteggiamento, Jacobsen ha ora buone carte per evitare una pena che sarà decisa il prossimo 16 maggio e che, sulla carta, potrebbe portarlo in carcere per cinque anni nonché a dover pagare una sanzione fino a 250mila dollari.
Come si ricorderà Jacobsen era stato arrestato lo scorso ottobre ed è ora libero su cauzione di 25mila dollari. Di recente T-Online ha cercato di minimizzare il cracking che pare abbia riguardato sicuramente i dati di almeno 400 clienti, comprensivi di nome, data di nascita, password per la voice mail, numero di Social Security nonché dei contenuti della posta elettronica.