Roma – L’autore di una ampia frode informatica si è dichiarato colpevole dinanzi ad un giudice di San Jose, in California. Si tratta del 20enne Alec Scott Papierniak, che ha ammesso di essere il mittente di email inviate a raffica ad utenti internet per catturare dati sensibili e infilare virus nei loro computer.
Paperniak, incastrato da una indagine dei cybercop del Dipartimento di Giustizia americano, tra il gennaio 2002 e il settembre 2003 (quando è stato individuato ed arrestato) aveva inviato ad un numero imprecisato di utenti del servizio di transazione online di PayPal una email in cui si chiedeva all’utente di re-inserire i propri dati nel database di PayPal.
Il link fornito all’email, hanno spiegato i cybercop americani, portava ad un sito fasullo messo in piedi da Paperniak e del tutto simile a quello originale di PayPal. Su quelle pagine in tanti hanno inserito il proprio nome utente e password, senza sapere che così facendo spedivano automaticamente ad un account di posta elettronica di Paperniak entrambi i dati, sufficienti per poter accedere ai conti degli utenti gabbati e stornare somme a suo favore.
Non solo. Stando a quanto riferito dalle autorità, Paperniak ha confessato di aver inviato anche un virus informatico al quale era integrato un software di keylogging , cioè di registrazione dei tasti premuti sulla tastiera dall’utente. Questi era indotto ad installare l’allegato all’email perché veniva descritto nel messaggio fasullo come un aggiornamento di sicurezza necessario per accedere a Paypal. Analizzando le registrazioni fornitegli via email dal software di keylogging, il truffatore è riuscito a catturare numerose informazioni personali come, appunto, nome utente e password.
A quanto pare con questo sistema sarebbe riuscito a catturare almeno 30mila dollari che ora si è offerto di restituire.
Il patteggiamento chiesto da Paperniak dovrebbe evitargli una sentenza pesante secondo quanto previsto dalle attuali leggi contro le frodi informatiche negli Stati Uniti, che prevedono fino a 20 anni di carcere e fino a 250mila dollari di multa. Nelle prossime settimane il giudice emetterà la sentenza.