Washington – Mosca vuole entrare nell’Organizzazione mondiale del commercio ( WTO ) ma per farlo ha bisogno dell’appoggio degli Stati Uniti: per ottenerlo deve impegnarsi contro la pirateria via Internet e in particolare deve mettere sotto inchiesta e far chiudere il sito AllofMp3.com , l’e-shop musicale dai prezzi stracciati, secondo nel mondo solo a Apple iTunes .
Che la Russia abbia deciso di cedere alle pressioni dei discografici e a quelle del Governo USA, lo indica un documento reso pubblico nelle scorse ore dall’Ufficio del commercio americano, una nota dal titolo esplicito: “Risultati dei negoziati bilaterali sull’accesso della Russia al WTO”.
L’accordo, che riguarda la lotta alla contraffazione in senso generale, richiede alla Russia il varo di nuove normative repressive che dovranno essere approvate entro il prossimo giugno e che comprendano, tra le molte cose, la verifica di tutti gli impianti di produzione di supporti ottici, l’ispezione “di giorno e di notte” di quelli che operano su licenza e la chiusura di tutti quelli che lavorano al di fuori della ritrovata legalità .
Nel quadro della battaglia alla pirateria via Internet, l’intesa richiede la chiusura di qualsiasi sito consenta la diffusione di opere protette da diritto d’autore in modo illegale e, come accennato, nomina in questo senso esplicitamente AllofMp3.com quale esempio di sito da chiudere . Non solo: le società di raccolta dei diritti, in particolare la ROMS con cui lo stesso AllofMp3.com ha un accordo di licenza, non potranno più operare come han fatto finora e cioè senza il consenso esplicito dei detentori dei diritti . Una nota molto significativa: le major hanno da tempo rifiutato qualsiasi intesa con ROMS per evitare qualsiasi legittimazione di AllofMp3.com e simili. Al punto che mentre in Danimarca il sito veniva messo al bando , i principali gestori di carte di credito ritiravano ogni accordo con lo shop online.
Dinanzi a tutto quello che sta accadendo e alle ultime accuse dei discografici americani di RIAA sull’illegalità del sito, la società che gestisce AllofMp3.com, Mediaservices, ha rilasciato una nota in cui ribadisce la propria convinzione di operare nella legalità tanto per le leggi russe che per quelle americane . Sul sito è stata estesa anche la sezione delle FAQ dedicata alla legalità del sito, in cui si fa espresso e dettagliato riferimento ad alcune normative statunitensi che, a detta di Mediaservices, dimostrano la sua innocenza.
“Se RIAA avesse fatto bene i conti – dice il direttore generale dell’azienda russa, Vadim Mamotim – avrebbe scoperto che anche per la legge americana, i consumatori sembrano avere il diritto di acquistare musica da AllofMp3.com. Non ci sono assolutamente fondamenti legali per questa campagna contro AllofMp3”.
Mamotim, che ha parlato prima che divenisse di pubblico dominio l’intesa Mosca-Washington, ricorda che né la RIAA, né tantomeno le leggi americane, hanno valore in Russia e ha ricordato di aver offerto alle major di rimuovere il materiale che le riguarda dal sito, senza ottenere alcuna risposta.
Che l’eventuale prossima chiusura di AllofMp3 rappresenti una notizia di difficile digestione per molti utenti Internet lo sottolinea in queste ore Slyck.com : “AllofMp3 è riuscita a portare all’attenzione dei media mainstream il problema dei prezzi della musica, del DRM e dei diritti dei consumatori, qualcosa che solo le notizie sul P2P, di quando in quando, sono riuscite ad ottenere. A causa della sua incredibile popolarità, pari a quella di iTunes su alcuni mercati, molti consumatori hanno un interesse importante per la sopravvivenza di AllofMp3. La musica venduta da AllofMp3 è molto meno costosa di quella di iTunes, non ha limiti di portabilità ed è senza DRM”.
A commentare l’accordo USA-Russia è stata invece in queste ore proprio RIAA che in una nota sostiene che l’intesa “rende chiaro che gli Stati Uniti si aspettano che la Russia si adegui agli accordi TRIPS (quelli internazionali sulla proprietà intellettuale, ndr.) prima dell’accesso al WTO. Permettere a siti come AllofMp3.com di operare è chiaramente contrario ai TRIPS e dunque l’intesa chiede che venga chiuso”. RIAA ha anche commentato alcuni rumors sulla sopravvivenza del sito in seguito all’accordo: “Contrariamente a quanto riportato da alcuni, ad Allofmp3 non sono stati concessi altri sei mesi di operatività e ci aspettiamo che le autorità russe agiscano subito per fermare il furto continuato di proprietà intellettuali”.