Un altro nome autorevole è ufficialmente entrato a far parte della schiera dei crypto-scettici. È quello di Paul Krugman, premio Nobel per l’economia nel 2008. In un articolo pubblicato questa settimana sulle pagine del New York Times ha sostanzialmente paragonato il recente crollo delle criptovalute a quello fatto registrare proprio nel 2008 dal mercato azionario e da quello immobiliare, generando perdite ingenti per gli investitori.
La bolla delle criptovalute, secondo Paul Krugman
La scelta del titolo è già di per sé piuttosto esplicativa: From the Big Short to the Big Scam. È citato il libro La Grande Scommessa di Michael Lewis (The Big Short nell’edizione inglese), ispirato alla crisi finanziaria risalente a ormai quasi 15 anni fa. Il volume è stato portato sul grande schermo dall’omonima pellicola.
Krugman non fa ricorso a giri di parole per esprimere la propria opinione: l’intero ecosistema, in particolare le stablecoin, può essere descritto come una casa costruita non sulla sabbia, ma sul nulla assoluto
. Il riferimento a quanto accaduto il mese scorso a UST è palese.
A supporto della propria tesi cita il mancato utilizzo delle criptovalute in contesti reali, ad esempio per gli acquisti di tutti i giorni, nonostante il settore sia in grado di muovere quotidianamente centinaia di miliardi di dollari tra exchange e piattaforme dedicate. Il dito è inoltre puntato verso la presunta incapacità manifestata dagli addetti ai lavori di dimostrare come questi asset possano semplificare la gestione delle transazioni rispetto a quanto avviene oggi con le monete a corso legale. Riportiamo in forma tradotta.
Le risposte sono sempre un’insalata di parole, priva di esempi concreti.
Krugman descrive poi le fasi attraversate dall’ambito crypto associandole a quanto accaduto con la bolla del mercato immobiliare, prevedendo evoluzioni simili. Sottolinea infine come la natura stessa degli asset mostri il fianco ad abusi, in primis quelli legati al riciclaggio di denaro. Della questione abbiamo scritto nei giorni scorsi prendendo in esame un report di Reuters a proposito delle origini di Binance.