Solo pochi giorni fa Diaspora aveva fatto un appello ai propri utenti per contribuire alla sopravvivenza del sito stesso. In un paio di giorni, fanno sapere i proprietari del sito sul loro blog , sono stati raccolti 45mila dollari: dopodiché PayPal ha congelato le donazioni. Senza, si legge sul blog di Diaspora, fornire spiegazioni per una simile decisione.
Sullo stesso post viene annunciata anche una buona notizia: “traditi” da PayPal, i proprietari del social network competitor di Facebook si sono rivolti a una startup della Silicon Valley, Stripe , su cui sarà possibile per gli utenti effettuare le donazioni senza problemi di sorta.
Una collaborazione nata dalla necessità ma che, sembra, ha permesso di scoprire affinità più profonde: “Loro, come noi, sono ispirati da una missione sociale: rendere il più facile possibile per, diciamo, un abitante dell’Honduras e uno dell’Indonesia non solo la possibilità di chiacchierare ma anche di portare avanti significativi scambi economici sul Web. Siamo quindi – concludono i creatori di Diaspora – molto felici di avere l’opportunità di lavorare insieme”. (E.P.)