Gli attivisti hanno subito ricordato il celebre codice Hays , quelle ferree linee guida che dagli anni ’30 governarono e limitarono la produzione cinematografica statunitense. E addirittura il famigerato Index Librorum Prohibitorum , riaffiorato alla mente dopo lo scontro tra i vertici di PayPal e quelli di Smashwords, editore statunitense specializzato nella distribuzione di libri in formato elettronico.
Alla fine dello scorso febbraio, la redazione di Smashwords riceveva una cortese ma ferma missiva da parte di PayPal. “In generale, le nostre policy permettono la vendita di libri erotici – si legge nel testo della lettera – ma dobbiamo purtroppo tracciare una linea per evitare certe tipologie di contenuto per adulti, in particolare quando sono estreme o potenzialmente illegali”.
Gli ebook venduti online da Smashwords conterrebbero infatti materiale osceno, appartenente ad alcune categorie di contenuti non graditi a PayPal. Ad esempio rappresentazioni di bestialità, stupro o incesto . Le condizioni d’uso in precedenza accettate dall’editore contengono dunque delle limitazioni che andrebbero ora rispettate per evitare misure drastiche come la chiusura dell’account da parte della piattaforma di pagamento.
Sorpresi, i vertici di Smashwords hanno contattato PayPal per chiedere spiegazioni. Le limitazioni di contenuto sarebbero frutto di accordi già intrapresi con istituti bancari e società di credito , che non avrebbero alcuna intenzione di fungere da canale di pagamento per l’acquisto di materiale osceno o potenzialmente illecito. L’editore statunitense vorrebbe ora trovare un accordo con PayPal.
Nel frattempo, la reazione degli attivisti è stata veemente . Electronic Frontier Foundation (EFF) – con altre organizzazioni come ACLU – ha parlato di un vero e proprio attentato alla libertà d’espressione. PayPal, in quanto meccanismo di pagamento, dovrebbe rimanere assolutamente neutrale rispetto al tipo di contenuto , almeno fino a quando non si tratti di evidente illecito.
Mauro Vecchio