Chicago – Sciamano da una sala all’altra dello sterminato McCormick Place di Chicago, al collo un voluminoso pass che li identifica per nome, in spalla tracolle che ondeggiano sotto il peso del notebook. Nella mano stringono caffè annacquati, fedeli compagni nella tre giorni della eBay Developers Conference . Il loro profilo psicologico? Coloro che si occupano di gestire la fauna di questa community assicurano che sono soggetti dal carattere aperto e gioviale, motivati e ambiziosi, estremamente aperti a collaborare fra loro, determinati nel conseguire il successo svolgendo un’attività che li appassiona. Sono gli sviluppatori che lavorano con PayPal, che gestiscono soluzioni ecommerce o che assistono venditori nella loro avventura online.
Pacche sulle spalle e scambi febbrili di biglietti da visita di fronte alle enorme vetrate che si affacciano su Chicago sono il leitmotiv della Conference. L’evento è completamente dedicato agli sviluppatori, rappresenta un’occasione per aggiornarsi, per intessere relazioni e affinare idee e consolidare progetti. Le novità snocciolate dagli speaker di eBay, PayPal e Skype non sono di una portata dirompente per pubblici generalisti, gli annunci sono però di rilievo per il pubblico di nicchia degli agguerriti developer. Una nicchia determinante per l’intero ecosistema eBay, una nicchia determinata a stringere le briglie di importanti sommovimenti nel quadro dell’economia globale, imbracciando gli strumenti offerti dal multiforme conglomerato di San Jose.
Cinguettii a mezzo Twitter e liveblogging rigorosamente taggato ebaydevcon accompagnano gli sviluppatori lungo la fitta agenda di sessioni tecniche e di ampie panoramiche, di serate a tema e di colazioni pantagrueliche: sono a Chicago per conoscersi e per scambiarsi idee , per imparare a migliorarsi e a monetizzare le loro attività, ma anche per condividere con i cittadini della rete le proprie aspettative, le proprie idee e la propria passione. Così gli sviluppatori eBay che si aggirano per le sale refrigerate della location di Chicago si scaldano e scaldano le migliaia di membri della community di sviluppatori rilanciando le anticipazioni fornite dal dirigente eBay Max Mancini sul Project Echo , un’opportunità per gli sviluppatori di ottenere visibilità e di garantire i propri servizi in maniera mirata ai venditori che operano con la piattaforma eBay, direttamente attraverso gli account degli utenti eBay.
Se la comunità dei 75mila sviluppatori che bazzicano fra API e tool offerti da eBay è appassionata, ciarliera e affamata di novità e intrattenimento, non è da meno quella dei developer di PayPal. Organizzata attorno al fulcro della Developer Central , che ospita SDK e documentazione, forum e materiale per guadagnare visibilità, si è data appuntamento alla DevCon per consolidare rapporti e abilità, complici i generi di conforto offerti ad ogni ora del giorno, complice la frenetica caccia al tesoro in notturna nel Museum of Science and Industry e le sessioni tecniche nelle quali i rappresentanti di PayPal hanno condiviso i trucchi del mestiere.
Si sono sorbiti con gusto, chini sulla tastiera, sessioni di addestramento alle tattiche antiphising e ai metodi per combattere le frodi sulla base dei profili comportamentali degli utenti. La loro curiosità è inoltre stata gratificata con seminari in cui si è sviscerato tutto quello che si sarebbe voluto sapere ma che non si ha mai osato chiedere riguardo all’infrastruttura su cui poggia PayPal, sviluppata per la maggior parte in C++ e declinata su un modello a tre strati protetti da firewall, in grado di fare da raccordo tra l’utente PayPal, le sue operazioni online e i database dedicati.
Alle questioni di mercato e concorrenza che infiammano il resto del mondo sì è preferito l’ elucubrazione sul Web 2.0 – “un insieme di risposte ancora in cerca di domande, un insieme di risposte ancora da monetizzare” ha suggerito Rolf Skyberg, Disruptive Innovator di eBay. I rappresentanti delle aziende hanno soddisfatto curiosità ed esigenze degli sviluppatori, si sono prestati a consulenze face to face, gli sviluppatori hanno contribuito con idee che possono balenare solo nella mente di coloro che lavorano sul campo.
È così che lo squadrone degli sviluppatori di PayPal si è riversato fuori dai forum per oliare quei meccanismi che fanno sì che 35mila di loro partecipino alla community e che qualche migliaio di utenti si prodighi per assistere gli altri utenti, per guadagnare visibilità, per lanciare idee. PayPal non mette in palio premi per coloro che collaborano con proposte rivoluzionarie, ha spiegato a Punto Informatico Damon Williams, responsabile del Developer Program di PayPal e agitatore delle folle della community: il premio è spesso rappresentato dal fatto che le proposte scaturite dalle esigenze dei developer vengano implementate, dal fatto che il dialogo tra sviluppatori possa sfociare in attività di successo .
È stato premiato così il modello di business di USBSwiper , azienda guidata da Andrew Angell e scaturita da una lunga frequentazione dei forum di PayPal: dal dibattito intavolato con altri utenti è affiorata l’esigenza, da parte dei venditori ordinari, di un sistema che consentisse di gestire le transazioni con la mediazione di PayPal, strisciando carte di credito senza avere necessariamente un account presso una banca tradizionale.
USBSwiper, racconta Angell a Punto Informatico , sta prendendo quota: spera di potervisi presto lanciare a capofitto, cavalcando il passaparola che scorre attraverso i forum dei PayPal e che si sta diramando in rete. La vita lavorativa di Angell non si limita però all’avventura di USBSwiper: Angell figura nella directory degli sviluppatori certificati PayPal, una vetrina messa a disposizione dei venditori alla ricerca di sviluppatori da reclutare. Si è guadagnato così credibilità e visibilità tali da poter avviare un servizio di soluzioni ecommerce personalizzate.
PayPal si prende cura degli sviluppatori: non solo li rifocilla di manicaretti alla Developer Conference, ma li incoraggia a stabilire relazioni, a creare innovazione, a lanciare suggerimenti. I developer rappresentano una delle leve di tutto l’ecosistema , spiega a Punto Informatico Glenn Lim, che per PayPal si occupa di gestire i servizi per gli sviluppatori: materiale, servizi e assistenza stimolano il loro interesse e la loro passione, permettono loro di guadagnare delle competenze e di trasformarle in servizi utili e profittevoli per i venditori, e, di riflesso, per PayPal.
Gli sviluppatori rappresentano dunque il motore di questo circolo virtuoso : il carburante che alimenta questo meccanismo è la fiducia che i merchant ripongono in loro. Glenn Lim snocciola dei numeri: l’89 per cento dei casi lo sviluppatore ha un ruolo determinante nella scelta dei metodi di pagamento di un attore dell’ecommerce che richiede la sua prestazione. Spesso gli sviluppatori scelgono PayPal per le garanzie e i servizi che può offrire loro, chiosa Lim, sfatando i miti dell’ instabilità del sistema : “può succedere che degli update influiscano sui servizi in maniera inaspettata, ma è improbabile che si presentino problemi di sicurezza”. Google Checkout? I vertici di PayPal sembrano non temere la competizione: Damon Williams sostiene che quella degli sviluppatori che opera con Checkout sia una comunità più ristretta, ma ammette che non mancano coloro che, fra i developer che si appoggiano alle API di PayPal, offrono ai venditori la proposta di operare con entrambe le soluzioni di pagamento. “Ma il mio ruolo – scherza ma non troppo – è convincerli a preferire PayPal”: il nuovo sito dedicato ai developer oltre che a materiale per il training e la documentazione, ospiterà infatti materiale con cui PayPal spiega loro come raccontare ai merchant il perché PayPal “è da preferire”.
Williams sostiene che il proprio compito di trascinatore della community non è arduo: gli sviluppatori si sentono membri di un gruppo e investiti di una missione. Si sentono con orgoglio parte integrante di un sistema che si dispiega su 190 paesi e nel quale si movimentano 1834 dollari al secondo, attraverso il quale si sono effettuate transazioni per oltre 14 miliardi di dollari.
Sono numerosi i canali con cui PayPal alimenta la passione dei developer e li sospinge verso i loro potenziali clienti, ma le strette di mano e il dialogo faccia a faccia sono lo strumento più efficace per stabilire quelle relazioni inossidabili e fruttuose, confessa Williams. PayPal, spiegano i vertici dell’azienda, si sta adoperando per declinare la propria presenza al di fuori degli States, per intessere relazioni con le comunità locali, per avvincere i developer e convincerli a diventare attori dell’ecosistema. Un’attività che richiede perizia nello stemperare in un calderone di relazioni la giusta dose di tecnicismi, servendo il tutto in location mozzafiato.
Gaia Bottà