Un altro big del mondo tecnologico annuncia un pesante round di licenziamenti: questa volta tocca a PayPal. Il colosso dei pagamenti digitali ha reso nota l’intenzione di tagliare la propria forza lavoro, con una sforbiciata che arriverà a impattare approssimativamente su 2.000 persone. La cifra equivale al 7% circa del proprio organico impegnato a livello globale.
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A firmare il comunicato condiviso è Dan Schulman, CEO della società. Si apre con queste parole: Lo scorso anno, abbiamo compiuto un progresso significativo nel rafforzare e rimodellare la nostra azienda, per far fronte allo sfidante contesto macroeconomico, pur continuando a investire con l’obiettivo di soddisfare le esigenze dei nostri clienti
.
Coloro direttamente interessati dalla difficile decisione
presa ne saranno messi a conoscenza entro le prossime settimane. Sarà loro riconosciuta una buonuscita definita generosa
e, laddove richiesto, verrà fornito il supporto necessario ad affrontare la transizione.
Il cambiamento può essere difficoltoso, in particolare quando comporta l’allontanamento di colleghi validi e amici. Lo affronteremo insieme, facendo leva sulla scala senza uguali della nostra piattaforma globale, sugli investimenti strategici che abbiamo effettuato per rafforzare le nostre principali capacità nonché sulla fiducia e la lealtà dei nostri clienti.
L’odierno annuncio di PayPal non è che l’ultimo di una lunga serie di comunicati diramati dalle realtà del mondo tecnologico che, se messi l’uno di fianco all’altro, sembrano frutto di un copia-incolla con poche variazioni sul tema. Tra le società che, dopo aver fortemente accelerato il ritmo delle assunzioni nel recente passato, hanno deciso di ridurre l’organico non appena avvertito un rallentamento nel ritmo di crescita, figurano anche Spotify, Alphabet (la parent company di Google), Microsoft, Amazon, Meta (gruppo che controlla, tra gli altri, anche Facebook e Instagram) e Twitter.