Un’altra realtà attiva sul fronte dei pagamenti sembra aver appena deciso di ridurre la propria forza lavoro. Questa volta si tratta di PayPal. A essere interessati dai licenziamenti, stando a quanto riportato da Bloomberg, sarebbero i dipendenti impegnati negli uffici di Chicago, Omaha e Chandler. La fonte dell’indiscrezione è rimasta per ovvi motivi anonima e ancora manca la conferma ufficiale. Di seguito, in forma tradotta, l’unica replica fornita dal gruppo.
In PayPal, valutiamo di continuo il nostro modo di lavorare, per garantire di essere pronti a soddisfare le esigenze dei clienti. Operiamo con la migliore struttura e con i migliori processi per supportare le priorità strategiche del nostro business, mentre continuiamo a crescere ed evolvere.
Nuovi licenziamenti in vista per PayPal
Il taglio andrebbe ad aggiungersi a un’altra riduzione del personale confermata nelle scorse settimane e che colpirà circa 80 dipendenti impiegati nel quartier generale di San Francisco.
Nel primo trimestre dell’anno, il valore delle transizioni gestite sulla piattaforma è cresciuto del 15%, raggiungendo i 323 miliardi di dollari. Una crescita di certo non trascurabile, ma ad ogni modo la più contenuta degli ultimi cinque anni. I motivi sono da ricercare anzitutto in un ritorno alla normalità e allo shopping nei negozi fisici dopo due anni durante i quali il giro d’affari degli e-commerce come eBay o Amazon (sebbene quest’ultimo non supporti il circuito) è letteralmente esploso.
Il personale al servizio della piattaforma contava 30.900 dipendenti alla fine del 2021, il 33% in più rispetto a quanto registrato prima dell’inizio della crisi sanitaria. Da tempo il CEO Dan Schulman fa riferimento a una strategia finalizzata alla semplificazione del modello operativo, pianificata già prima dell’esplosione della pandemia, ma messa in standby per rispondere alle dinamiche di mercato innescate dall’arrivo di COVID-19.
Come citato in apertura, la notizia relativa al round di licenziamenti deciso da PayPal giunge a pochi giorni di distanza da quello annunciato da Klarna. Entrambe le realtà sono attive sul fronte del Buy Now Pay Later, tipologia di servizio che consente di rateizzare nel tempo le spese relative ai propri acquisti, capace di ottenere un ottimo riscontro nell’ultimo periodo.
Nei giorni scorsi, intervenendo al World Economic Forum 2022 di Davos, il vice presidente della società ha confermato la volontà di puntare con decisione sull’integrazione delle criptovalute.