C’è chi aveva ricordato il famoso indice dei libri proibiti, dopo lo scontro tra i vertici di PayPal e quelli di Smashwords, editore statunitense specializzato nella distribuzione di libri in formato elettronico. La piattaforma di pagamento è ora tornata sui suoi passi, annunciando una significativa revisione delle policy relative alle varie tipologie di contenuti autorizzati .
“Prima di tutto, focalizzeremo le nostre policy solo sugli ebook che contengono immagini potenzialmente illegali – hanno spiegato i responsabili di PayPal in un post apparso sul blog ufficiale – e non sui libri elettronici che si limitano al solo testo”. Seguendo le attuali leggi statunitensi, PayPal continuerà a non autorizzare lo sfruttamento dei suoi canali per la vendita di materiale a sfondo pedopornografico .
O comunque tutti quei libri che contengono testo o immagini oscene di stupri, incesti e bestialità. “In aggiunta, le nostre policy si concentreranno su singoli libri e non su intere categorie”, si puntualizza nel post di PayPal. In altre parole , la piattaforma non obbligherà i distributori a rimuovere intere collane di ebook . Soltanto quei testi in evidente violazione delle condizioni d’uso stabilite dalla società statunitense.
I vertici di Smashwords avevano cercato di trovare un accordo con PayPal per evitare la chiusura dell’account. La stessa piattaforma a stelle e strisce aveva avvertito l’editore: i libri osceni sono banditi dai canali di pagamento su segnalazione di istituti bancari e società di credito partner. Ma i vertici di Visa e Mastercard hanno sottolineato come la vendita di contenuti erotici legali non sia affatto bandita .
Soddisfazione da parte degli attivisti di Electronic Frontier Foundation (EFF): la tutela della libertà d’espressione passerebbe anche attraverso intermediari del web come PayPal. Resta però in piedi un dubbio: le nuove policy annunciate sono davvero frutto della volontà di proteggere la Costituzione? O un tentativo in extremis di recuperare un’immagine macchiata dalla diffusione planetaria del caso Smashwords?
Mauro Vecchio