PC, il mecha di Vaio, Toshiba e Fujitsu

PC, il mecha di Vaio, Toshiba e Fujitsu

Le corporation nipponiche sarebbero in procinto di fondere le rispettive divisioni PC per dare vita a un colosso di settore, un'organizzazione sufficientemente grande da ammortizzare i costi e sopravvivere in un mercato in declino
Le corporation nipponiche sarebbero in procinto di fondere le rispettive divisioni PC per dare vita a un colosso di settore, un'organizzazione sufficientemente grande da ammortizzare i costi e sopravvivere in un mercato in declino

Per sopravvivere ai marosi di un mercato PC in declino ma anche no , Vaio, Toshiba e Fujitsu sarebbero pronte a unire le forze e a creare un “gigante” giapponese per il settore. Tra indiscrezioni e dichiarazioni d’intenti a microfoni aperti, le condizioni di mercato favorirebbero certamente l’operazione.

L’annuncio della volontà di dare vita a una mega-fusione arriva direttamente da Hidemi Moue, CEO di Japan Industrial Partners che ha preso il controllo di Vaio dopo lo spin-off di quest’ultima da parte di Sony_ le trattative sarebbero a buon punto, lascia intendere Moue, al punto da prevedere l’annuncio dell’accordo entro il prossimo marzo.

La partnership fra le tre corporation giapponesi riguarderebbe soprattutto la condivisione delle risorse e, conseguentemente, il risparmio dei costi nelle fasi di ricerca e sviluppo e nella fase produttiva vera e propria. Accordarsi prima permetterebbe di sopravvivere alle mutate condizioni di mercato con “un minimo livello di cannibalizzazione”, ha suggerito Moue.

La super-azienda di PC nata da un eventuale accordo tra Vaio, Toshiba e Fujitsu controllerebbe un terzo del mercato giapponese, e le attenzioni della nuova organizzazione si concentrerebbero prima di tutto sul mercato interno e poi su quello internazionale.

Il CEO di Vaio ha dichiarato espressamente quello che intende fare per il futuro, e le ultime performance finanziarie di Fujitsu e Toshiba danno ragione a Moue. Per il momento, Toshiba continua a negare la prospettiva di spin-off o partnership tra concorrenti nonostante la difficile situazione del mercato e la necessità di riprendersi dallo scandalo dei conti gonfiati del 2015.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
16 feb 2016
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