PCI-SIG , il consorzio di aziende responsabile dello sviluppo dello standard PCI Express (PCIe), ha annunciato negli scorsi giorni che la specifica finale di PCIe 3.0 sarà pubblicata entro il prossimo giugno. Inizialmente le stime più ottimiste collocavano tale data nel 2009, ossia a due anni di distanza dal rilascio della specifica 2.0.
Il fatto che PCIe sarà completato nel 2010, probabilmente in tarda primavera, significa che le prime schede madri in grado di supportarlo arriveranno sul mercato tra la fine del prossimo anno e l’inizio del 2011.
Mentre PCIe 2.0 ha raddoppiato la larghezza di banda del predecessore, portandola a 5 Gbit al secondo, la versione 3.0 fornirà un salto prestazionale meno marcato, spingendo la banda passante a 8 GHz. Questa scelta è stata fatta per vari motivi: economici (produrre interconnessioni a 10 GHz è ancora troppo costoso), energetici (2 GHz in più avrebbero richiesto una quantità di energia definita da PCI-SIG “esponenzialmente maggiore”) e di compatibilità verso il passato: adottare una frequenza più elevata avrebbe costretto i progettisti a sacrificare la compatibilità con PCIe 1.1.
Prima si è detto che il salto prestazionale sarà meno marcato rispetto a quello che aveva caratterizzato le due precedenti generazioni di PCIe, ma questo solo in apparenza: il motivo è che PCIe 3.0 adotta un più efficiente protocollo di trasporto dati che promette di eliminare l’attuale overhead di PCI Express 2.0, stimato intorno al 20% (in altre parole, la banda reale è pari a 4 Gbps). Il nuovo standard 3.0 è dunque in grado, secondo PCI-SIG, di fornire quasi tutti gli 8 Gbps promessi (l’overhead è pari all’1,6%), raddoppiando così di fatto la larghezza di banda di PCIe 2.0 senza la necessità di adottare un clock più spinto.
PCIe 3.0 supporta poi la cosiddetta I/O virtualization , una funzionalità già parzialmente implementata nella specifica 2.0 che semplifica notevolmente la condivisione delle periferiche PCIe fra più macchine virtuali e ne incrementa le performance.
In ambito consumer un bus più veloce è necessario per assecondare l’evoluzione delle schede grafiche, oggi tra i dispositivi più affamati di banda passante in assoluto. In ambito aziendale, invece, PCIe 3.0 potrà essere utilizzato sui server hi-end che utilizzano schede 10 Gbit Ethernet multiporta o 8 Gbit Fibre Channel, divenendo così un’interessante alternativa a tecnologie di interconnessione più costose e spesso proprietarie.
In merito a PCIe 3.0 EETimes fornisce maggiori dettagli sulle sfide che i produttori dovranno superare per implementare le nuove interconnessioni da 8 GHz e sul funzionamento del virtual I/O .
Alessandro Del Rosso