Los Angeles (USA) – Fino a pochi mesi fa buona parte di ciò che si conosceva sul futuro successore di Vista, Windows 7, proveniva soprattutto da voci e indiscrezioni. Nell’ultimo periodo Microsoft ha deciso di rompere il riserbo, mostrandosi persino impaziente di togliere i veli al suo rinnovato sistema operativo. Veli che sono caduti del tutto ieri, in occasione della Professional Developer’s Conference ( PDC ) 2008, dove come previsto BigM ha presentato per la prima volta al pubblico Windows 7.
I partecipanti della PDC hanno ricevuto la copia gratuita di una pre-beta di Windows 7 , una release che fornisce la possibilità agli sviluppatori di prendere familiarità con le nuove API del sistema, inclusa quella per il multi-touch . E proprio il multi-touch è stata una delle funzionalità su cui Microsoft si è maggiormente soffermata nel presentare Windows 7, ed il motivo è che questa è una delle caratteristiche che più lo distinguono da Vista.
La tecnologia touch alla base dell’interfaccia di Windows 7 deriva in buona parte dal famoso “tavolino hi-tech” di Microsoft, Surface , presentato alla scorsa edizione di D: All Things Digital . Da Surface, l’interfaccia di Windows 7 ha ereditato il supporto al già citato multi-touch e alle gestures, e dunque la capacità di gestire il tocco sullo schermo di più dita contemporaneamente : diventa così possibile disegnare con due mani, suonare il pianoforte su una tastiera virtuale, o zoomare una foto con l’uso di due dita.
Divenendo parte integrante di Windows 7, le interfacce multi-touch sembrano destinate a diffondersi anche sui laptop non convertibili e sui PC desktop. A favorire questo trend potrebbe intervenire la veloce discesa dei prezzi dei display sensibili al tocco, oggi utilizzati quasi esclusivamente – in ambito consumer – sui device mobili e i tablet PC. A differenza del suo predecessore, Windows 7 dovrebbe per altro debuttare fin da subito sui netbook , dove promette di riuscire a ottimizzare le risorse e i consumi.
Come ammesso di recente dallo stesso CEO di Microsoft, Steve Ballmer, Windows 7 va considerato come una sorta di Windows Vista 2.0 . Niente rivoluzioni, dunque, ma un sistema operativo modellato in base ai moltissimi feedback ricevuti dagli utenti di Vista .
L’interfaccia di Windows 7 non si discosta molto da quella di Vista, pur presentando qualche finezza in più che la fa somigliare ancor più da vicino a quella di Mac OS X. I due elementi che hanno subito più ritocchi sono i widget , che ora possono essere “portati a spasso” per il desktop (mentre in Vista sono “confinati” nella Sidebar ), e la barra dei task , rinnovata sia nel design che nelle funzionalità.
I bottoni della taskbar sono ora più grandi e “mobili”, ovvero possono essere riposizionati a piacere (o bloccati selettivamente), e le anteprime delle finestre possono essere ingrandite a pieno schermo. Un pulsante localizzato all’estremità della barra permette poi di rendere tutte le finestre trasparenti, di cambiarne la disposizione a schermo (affiancate, sovrapposte ecc.), mentre la funzione Jump Lists consente di accedere con facilità alle informazioni e ai file più recenti.
Semplificata anche la gestione delle connessioni wireless , che ora mostra direttamente sulla system tray le reti disponibili, e la condivisione di file e stream multimediali grazie alla funzione HomeGroup . Altra novità di un certo rilievo è data da Device Stage , una sezione che mostra nel dettaglio i dispositivi collegati al PC – come stampanti, telefoni cellulari e fotocamere – ed elenca, per ciascuno di essi, le operazioni che si possono compiere: nel caso di un telefono cellulare, sincronizzare contatti e appuntamenti, cambiare suonerie, esplorare i file, importare le foto, gestire la musica ecc. Tra le novità di Windows 7 presentate presso la PDC si segnalano poi l’utilizzo dell’interfaccia Ribbon di Office 2007 a WordPad e Paint, l’integrazione della shell a linea di comando Graphical Shell (che altro non è se non PowerShell 2.0), il supporto nativo ai documenti in formato XPS , un meccanismo User Account Control (UAC) meno invadente, Windows Media Player 12 e Internet Explorer 8, e diverse altre funzionalità dedicate soprattutto alle aziende. Tra queste c’è DirectAccess , che semplifica l’accesso sicuro alle applicazioni da remoto senza l’utilizzo di una VPN, Search Federated , che dovrebbe facilitare la ricerca di dati e informazioni sulle risorse di rete e sui repository di SharePoint, e BitLocker To Go , che offre meccanismi di cifratura on the fly anche ai dispositivi di storage rimovibili.
Alla PDC Microsoft ha anche annunciato che la prossima versione di Office includerà Office Web , una suite che includerà versioni leggere e web-based di Word, Excel, PowerPoint e OneNote utilizzabili attraverso un browser per “accedere, creare, modificare e condividere i documenti di Office in modo collaborativo e utilizzando dispositivi differenti”.
Microsoft ha mostrato come tre persone possano lavorare contemporaneamente allo stesso documento utilizzando tre distinti programmi: Word, Internet Explorer e Firefox. L’editing dei documenti attraverso un browser può avvenire grazie alla tecnologia Silverlight , di cui esistono plug-in anche per Linux e Mac OS X.
Le applicazioni di Office Web saranno fornite da Microsoft attraverso il servizio Office Live, ed in futuro si integreranno con la piattaforma Azure presentata lunedì.
Office Web estende lo scopo del preesistente Office Live Workspace, ed è destinato a competere in modo diretto con Google Docs & Spreadsheets e le molte soluzioni analoghe.