Roma – Da sei operatori a tre, questa la chiave per lanciare l’UMTS. Il governo cinese ha reso ufficiale ciò che molti si attendevano da qualche tempo: si va verso la convergenza tra fisso e mobile , per rilanciare la competizione e ridare fiato agli operatori in affanno. Troppo grande la fetta di mercato guadagnata da China Mobile in questi anni, troppo sbilanciata la condizione attuale per pensare di avviare il processo di transizione alla terza generazione. Bisogna rimescolare le carte in tavola.
Con il 70 per cento delle quote, China Mobile è al momento un colosso senza rivali . Questo dato, unito alla difficoltà che incontrano i tre operatori fissi presenti sul suolo cinese, i quali – come nel resto del mondo – stanno vedendo diminuire drasticamente i loro guadagni in favore della telefonia mobile, rendono la situazione complessa soprattutto sul piano degli investimenti.
L’authority TLC locale ha quindi deciso per le fusioni coatte : l’operatore fisso China Telecom acquisirà la rete CDMA di China Unicom, mentre quest’ultima unirà la propria rete GSM con l’operatore tradizionale China Netcom. A China Mobile, invece, verrà assegnata la fusione con China Tietong, il più piccolo dei tre operatori fissi, per bilanciare il suo strapotere nel mobile.
Sono infatti oltre 520 milioni gli utenti che possiedono un telefono cellulare nel paese asiatico, oltre 400 dei quali utilizzano i servizi di China Mobile. Quest’ultima è senz’altro quella che viene maggiormente penalizzata dalla decisione del governo, e il giudizio delle borse non si è fatto attendere: perduti 12 miliardi di dollari di capitalizzazione in due mesi, a causa delle voci su questo imminente rimescolamento delle carte in gioco.
Serrati i tempi di lavorazione delle fusioni: verranno concessi tra i 12 e i 18 mesi per effettuare il passaggio di mano delle infrastrutture e della clientela, al termine dei quali lo stato provvederà ad assegnare le licenze 3G da tempo attese e potenzialmente molto remunerative. In tempo probabilmente per introdurre contestualmente anche LTE e magari la quarta generazione, allargando la banda sui cellulari e aumentando la già notevole penetrazione della telefonia mobile in Cina.
Luca Annunziata