Pechino bocciata sulla cifratura wireless

Pechino bocciata sulla cifratura wireless

ISO vota e preferisce lo standard americano 802.11i al cinese WAPI, che pure molti ritengono più sicuro. Il motivo? Di WAPI si sa poco ed è rigidamente controllato dal governo pechinese
ISO vota e preferisce lo standard americano 802.11i al cinese WAPI, che pure molti ritengono più sicuro. Il motivo? Di WAPI si sa poco ed è rigidamente controllato dal governo pechinese


Pechino (Cina) – Giornata intensa e piena di delusione quella di ieri per gli oligarchi di Pechino che hanno visto la comunità internazionale respingere una proposta tecnologica su cui il paese sta puntando molto: un protocollo wireless protetto che, secondo i cinesi, è più sicuro e garantisce migliori prestazioni del suo omologo sviluppato negli USA.

E’ infatti accaduto che ISO , l’organizzazione internazionale per gli standard, abbia votato e deciso che a “passare” come standard di cifratura per le comunicazioni wireless non sia il cinese WAPI ma l’americano 802.11i.

Immediate le contestazioni di Pechino. Secondo alcuni esponenti della delegazione cinese, ad influire sul voto sarebbero state le pressioni esercitate dall’industria americana ed i rapporti diplomatici statunitensi.

Secondo EETimes , che ha dato la notizia del voto, i membri ISO in fase di discussione hanno invece preferito lo standard statunitense perché quello cinese non solo è strettamente gestito da Pechino ma la documentazione fornita sarebbe oltremodo scarna. Ad aver “allontanato” ISO da WAPI è anche il fatto che in Cina l’adozione sarà strettamente controllata dalle autorità di mercato senza una vera libertà di scelta per investitori e operatori.

Sia come sia, attraverso l’agenzia ufficiale Xinhua , i rappresentanti cinesi hanno fatto sapere che il progetto WAPI va avanti comunque e sarà adottato in ogni caso sul territorio cinese. Una scelta dettata a loro dire dalla maggiore sicurezza dello standard. Una scelta, in realtà, che conferma ancora una volta le tentazioni “autarchiche” della Cina quando si viene alle nuove tecnologie.

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Pubblicato il
14 mar 2006
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