Pechino – Il governo centrale della Repubblica Popolare non vuole che gli utenti Internet possano usare servizi VoIP per fare chiamate verso la rete fissa . Almeno fino al 2008, Pechino ha bloccato l’erogazione di licenze telefoniche agli operatori come Skype , presenti ormai da tempo sul mercato cinese.
La conferma di questa decisione è arrivata da Wang Leilei, CEO di Tom Online , azienda con sede ad Hong Kong che ha formato una joint venture con Skype: “Niente da fare per i prossimi due anni”, ha dichiarato al Financial Times .
Secondo l’autorevole quotidiano finanziario, quella cinese è una “manovra protezionistica” volta a salvaguardare gli interessi statali nel settore delle telecomunicazioni. Una vera delusione per i manager e per gli azionisti di Skype, già ostacolata dall’ ostilità di Pechino nei confronti di certe aziende straniere.
China Telecom , il colosso statale che controlla il mercato della telefonia fissa e mobile, ha più volte promosso la pubblicazione di articoli intimidatori nei confronti degli utenti di Skype ed affini, bollati come “servizi illegali ed abusivi”. Malgrado l’atteggiamento di chiusura di Pechino, secondo gli analisti di Juniper Research la tecnologia VoIP godrà di una diffusione inarrestabile proprio soprattutto sul territorio cinese.
“L’altolà della Repubblica Popolare non ci darà poi troppo fastidio”, sminuisce Wang, “perché alla fine quello che davvero conta è la costruzione di una solida base utenti per il 2007”. Tra un anno, infatti, il Ministero delle Telecomunicazioni cinese avvierà la preparazione della prima asta per l’assegnazione di licenze , prevista per il 2008.