Pechino, tracciamento antitraffico

Pechino, tracciamento antitraffico

Annunciato l'avvio di una fase sperimentale per ottenere dati geolocalizzati di milioni di utenti. Per prevenire gli ingorghi cittadini
Annunciato l'avvio di una fase sperimentale per ottenere dati geolocalizzati di milioni di utenti. Per prevenire gli ingorghi cittadini

C’è chi ha sottolineato come si tratti di una strategia degna di un episodio da serie poliziesca. Ad annunciarla sono stati i vertici della commissione municipale per le scienze e la tecnologia di Pechino: in alcune aree della Cina verrà avviata una fase sperimentale per il tracciamento in tempo reale dei vari dispositivi mobile .

Una decisione che potrebbe presto ampliare il proprio raggio d’azione, estendendosi a milioni di telefoni cellulari. Le autorità di Pechino hanno sottolineato come il monitoraggio dei device serva a gestire meglio le zone di maggior traffico, per evitare pericolosi ingorghi .

Ma la spiegazione ufficiale ha convinto davvero pochi osservatori. Si teme infatti che le autorità del paese asiatico abbiano in mente di andare oltre la già nota Muraglia Digitale. Il meccanismo di funzionamento del programma prevede il tracciamento di massa dei vari device man mano che si spostano di cella in cella.

In sostanza, un telefonino acceso sarà un telefonino rintracciabile, che permetterà al governo cinese di capire quante persone sono raggruppate in una determinata area del paese . C’è chi ha fatto due più due: i timori di Pechino consisterebbero nell’eventualità che la gente si riversi in massa nelle strade per dare inizio ad una rivolta, sulla scia di quanto accaduto in Medio Oriente.

A sedare le prime critiche sono poi stati gli stessi vertici della commissione municipale cinese: il governo avrà semplicemente accesso a dati geolocalizzati , per ragionare sui numeri e non sulle singole identità.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
4 mar 2011
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