Milano – Il pacchetto per le liberalizzazioni noto come Bersani bis è stato posto in essere con l’obiettivo di dare al consumatore la libertà di scelta dell’operatore telefonico, attraverso la possibilità di recedere da qualsiasi piano tariffario senza l’obbligo di pagare penali. Movimento Consumatori rileva però che non tutti gli operatori si sono comportati correttamente con gli utenti. E punta il dito, citandola in giudizio, contro Vodafone .
“Nei piani tariffari No Problem 1000, No Problem 250 e Casa Internet – spiega l’associazione – all’utente che decide di passare ad un altro operatore si richiedono ingenti somme di denaro: da 249 a 300 euro a seconda del periodo in cui è stato stipulato il contratto”. Il Movimento Consumatori si è mosso dunque per chiedere al tribunale di Ivrea – in via d’urgenza – che il comportamento adottato da Vodafone, ritenuto illegittimo, venga inibito e che l’azienda restituisca le somme già incassate a titolo di penale.
“Era necessario andare in causa contro Vodafone – afferma Alessandro Mostaccio, responsabile nazionale del settore telefonia di Movimento Consumatori – a tutt’oggi nonostante la nostra diffida di giugno scorso i contratti di questa azienda pongono ancora evidenti ed onerosissimi ostacoli ai consumatori che decidono di cambiare operatore telefonico”. Inoltre, “i piani tariffari citati ancora contengono clausole in contrasto con la legge Bersani, come quella che prevede il pagamento di penali in caso di recesso”.
Nel frattempo l’associazione invita tutti i consumatori che si sentono danneggiati dalle condizioni applicate da Vodafone ad appoggiare e sostenere un’azione collettiva inibitoria, tesserandosi simbolicamente a 5 euro al Movimento Consumatori e segnalando i propri casi personali a questo indirizzo .