Amsterdam – In Olanda il problema del sovraffollamento delle carceri sembra essere secondario rispetto a quello del ridimensionamento dei costi di gestione. Il nuovo istituto di massima sicurezza di Lelystad, infatti, dispone di soluzioni hi-tech che, secondo i consulenti tecnici olandesi, permetteranno di abbassare la spesa giornaliera per detenuto e migliorarne la qualità del “soggiorno”.
La “Big Brother Prison” – ribattezzata così dalla stampa locale – rivoluzionerà il sistema di gestione dei detenuti. Ogni cella ha al suo interno sei posti letto e unità touch screen per l’organizzazione della giornata. In autonomia gli ospiti saranno chiamati a preparare i pasti, occuparsi della pulizia e decidere sulle attività ricreative – fra cui quelle sportive e di studio. Inoltre, ogni detenuto sarà dotato di un particolare braccialetto elettronico che ne permetterà la localizzazione all’interno dell’edificio.
“Certamente esitiamo a paragonarlo ad un ostello della gioventù perché la parte più importante della pena è rappresentata dalla mancanza di libertà. Ma questo non vuol dire che la correzione si debba trasformare in accanimento delle condizioni di vita”, ha dichiarato Hans Janssens, Ministro della Giustizia olandese.
Il sistema di video-sorveglianza è limitato solo ed esclusivamente agli spazi comuni, e non riguarda le celle o ai bagni. In queste zone sono presenti, invece, dei microfoni, collegati alla centrale di controllo. Grazie ad un software audio avanzato, le forze di sicurezza vengono allertate nel momento in cui i toni e volumi delle voci iniziano ad alzarsi troppo. Un segno – almeno nella cultura olandese – che gli animi cominciano a scaldarsi. In Italia i sensori trillerebbero anche durante una conversazione fra gentiluomini che sorseggiano un aperitivo.
I preventivi di spesa delineano un costo giornaliero per detenuto di circa 110 euro, contro i normali 145 spesi nelle altre carceri olandesi. Inoltre, grazie alla piattaforma di video-sorveglianza, il numero di addetti alla sicurezza potrà diminuire di molto.
Pieter Vleeming, rappresentante della European Organization for the Protection of Prisoner’s Rights ( EORG , ha dichiarato che ai detenuti dovrebbe essere data l’opportunità di migliorare se stessi, di auto-gestirsi, e imparare a fare qualche lavoro. “Sotto il punto di vista della pena questo progetto certamente rappresenta il progresso”, ha dichiarato Vleeming.
Dario d’Elia