L'esercito cinese controlla Huawei e Hikvision secondo gli USA

Pentagono: Huawei controllata dall'esercito cinese

Il Dipartimento della Difesa statunitense sostiene che Huawei, Hikvision e altre società cinesi siano controllate dalle forze militari di Pechino.
Pentagono: Huawei controllata dall'esercito cinese
Il Dipartimento della Difesa statunitense sostiene che Huawei, Hikvision e altre società cinesi siano controllate dalle forze militari di Pechino.

Da Washington la pubblicazione di un documento destinato a inasprire ulteriormente i rapporti tra gli Stati Uniti e alcune delle più importanti aziende cinesi, Huawei compresa, già presente dallo scorso anno nella Entity List del Dipartimento del Commercio e messa al bando per quanto concerne la fornitura di apparecchiature per l’allestimento delle reti 5G. Ora il Pentagono sostiene che il gruppo di Shenzhen e una ventina di altre società del paese attive anche sul mercato americano siano “possedute o controllate” delle forze militari di Pechino.

Pechino controlla Huawei e Hikvision, secondo gli USA

Tra i nomi presenti nell’elenco anche Hikvision specializzata in tecnologie per la videosorveglianza, China Mobile Communications Group che gestisce il più grande network del territorio cinese, China Telecommunications Corp anch’essa attiva sul fronte telco e Aviation Industry Corp of China che opera nell’ambito dell’aviazione con partnership all’attivo tra gli altri anche con General Electric.

Nella lista poi China Railway Construction Corp, China Aerospace Science and Industry Corp e CRRC. Quest’ultimo è il più grande produttore al mondo di treni passeggeri, legato da contratti di fornitura con le città statunitensi di Boston, Philadelphia, Chicago e Los Angeles. Al momento non sono state stabilite ulteriori sanzioni o limitazioni per le società in questione, oltre a quelle già in essere.

Stando a quanto reso noto da Reuters, l’unica delle realtà citate ad aver fornito un commento alla notizia è stata Hikvision, definendo “senza fondamento” quanto sostenuto dal Dipartimento della Difesa e dichiarandosi disponibile a collaborare per far luce sulla questione.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
25 giu 2020
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