Due dei più noti e prestigiosi marchi della fotografia fanno spazio in cima alla propria offerta a due nuove reflex, con ambizioni differenti: nel caso di Nikon la D610 è un semplice aggiornamento del modello 2012, la cui dote principale è più che altro un nuovo otturatore con caratteristiche migliorate e che dovrebbe eliminare un difetto cronico della D600. Pentax, invece, piazza una novità non da poco nella sua ammiraglia K-3, che di fatto elimina il filtro che i sensori digitali incorporano per evitare l’effetto moiré e lo sostituisce con un intervento meccanico sul sensore. Pentax mette in vendita la prima macchina fotografica con filtro low-pass opzionale: unito a un sensore da 24 megapixel di ottima fattura, candida la K-3 a preferita di molti fotografi professionisti.
Come detto, la D610 non è una rivoluzione quanto una evoluzione del modello precedente: con il nuovo otturatore si ottiene una velocità di scatto appena superiore e una maggiore flessibilità di utilizzo, e soprattutto dovrebbero sparire i problemi di sporcizia e macchie che alcuni acquirenti della D600 hanno registrato e per i quali era necessario ricorrere alla pulizia in laboratorio. Il numero di scatti al secondo sale da 5,5 a 6, c’è una modalità silenziosa da ben 3fps, ed è stato migliorato il bilanciamento del bianco: altre novità sostanziali non ce ne sono, pure il prezzo rimane invariato. La Nikon D610 è la full-frame (ovvero una reflex con sensore digitale dalle dimensioni identiche al vecchio rullino 35mm) più economica del catalogo giapponese: costava 2.150 euro nella versione solo corpo l’anno scorso, è probabile che la stessa cifra sia richiesta quest’anno per il nuovo modello.
La Pentax K-3 è invece una reflex APS-C, quindi con un sensore ridotto rispetto al full-frame, ma ciò nonostante è la nuova ammiraglia di casa: il sensore è il piuttosto noto e diffuso Sony da 24 megapixel, che tuttavia in questo caso viene abbinato al sistema di stabilizzazione di Pentax direttamente nel corpo macchina. E non è cosa da poco: oltre a “smorzare” i piccoli tremolii delle mani derivanti dalla tensione muscolare o dallo stesso scatto durante la ripresa, i tecnici hanno pensato di sfruttare questo stesso meccanismo per introdurre (alla bisogna e seguendo un algoritmo specifico) un micro-movimento che svolga la funzione anti-alias . In questo modo è possibile eliminare uno dei filtri che sta davanti al sensore, che serve ad eliminare l’effetto moiré, e aumentare la quantità di luce e la qualità della stessa che raggiunge l’area sensibile.
L’ innovazione è tale da suscitare l’entusiasmo degli addetti ai lavori : fino a oggi le fotocamere in vendita erano con o senza il filtro , Nikon ha da poco depositato un brevetto per qualcosa di simile che tuttavia coinvolge uno strato a cristalli liquidi nello schema ottico di fatto alterando la luce che arriva al sensore, e quella di Pentax è un’idea che senz’altro gli altri grandi marchi (da Canon a Sony, e ovviamente anche Nikon, Olympus e gli altri) vorranno imitare.
Trattandosi di ammiraglia, Pentax sfoggia nella K-3 tutto il repertorio : corpo in magnesio con sigilli che lo rendono resistente alla polvere, al freddo e all’umidità (ci sono anche ottiche water-resistant abbinabili, come lo zoom 18-135 acquistabile in kit), nuovo motore di elaborazione delle immagini di terza generazione PRIME III, nuovo autofocus a 27 punti SAFOX 11, nuovo esposimetro che arriva fino a -3EV, raffica a 8,3fps, riprese video 1080p, doppio slot SD che può anche montare una nuova scheda wireless sviluppata appositamente da Pentax (chiamata FLU: è anche una memoria da 16GB) che permette anche di controllare la fotocamera via smartphone. Ovviamente non manca un mirino ottico con copertura 100 per cento e un LCD posteriore da 1 megapixel (3,2 pollici). Il prezzo ufficiale per l’Italia non è stato ancora annunciato, ma potrebbe aggirarsi sui 1.300 euro per il solo corpo: non sono spiccioli, ma si tratta comunque di un prodotto destinato a un pubblico di amatori molto evoluti se non addirittura professionisti.
Luca Annunziata