Proprio nei giorni in cui i suoi ragazzi sono usciti a testa alta dal Bernabeu con una vittoria in rimonta sul Real Madrid, Pep Guardiola si è trovato a dover fare i conti con una truffa informatica: qualcuno ha cercato di vendere le email private legate all’account business dell’allenatore per una cifra pari a 100.000 sterline, circa 117.000 euro al cambio attuale, con la transazione da eseguire in Bitcoin.
Cerca di vendere le email di Guardiola, catturato
Nei messaggi anche dettagli riservati su trattative e trasferimenti del calciomercato: una di queste, non andata a buon fine, per il difensore Matthijs de Ligt passato nell’estate scorsa alla Juventus, un’altra per Sokratis Papastathopoulos venduto dal Borussia Dortmund all’Arsenal. Presenti inoltre gli indirizzi di posta elettronica e i numeri di telefono di tutti i giocatori del Manchester City, attuali e passati, compresi il portiere Joe Hart e l’ex capitano Vincent Kompany per fare due esempi.
Fra le testate a cui sono state proposte le informazioni c’è The Sun. Anziché farsi tentare dallo scoop la redazione ha immediatamente avvisato i dirigenti della squadra che a loro volta hanno chiesto l’intervento della polizia. Dopo alcuni giorni di indagini il responsabile è stato identificato e catturato. Verrà giudicato e rischia una pena severa.
L’autore del gesto, un impiegato IT di trent’anni dipendente di un’azienda fino al 2018 partner del Manchester City, ha spiegato a un agente sotto copertura che effettuare la violazione è stata “la cosa più semplice al mondo”. Durante l’incontro organizzato in un hotel di lusso si è reso conto della trappola dandosi alla fuga a gambe levate.
Stando al racconto fornito ha catturato immagini relative alle email scambiate durante la sua permanenza negli uffici dell’Etihad Stadium, per poi accedere all’account di Guardiola dal proprio telefono nel luglio 2017, scaricando tutti i messaggi presenti e l’intera rubrica dei contatti, trasferendo infine l’archivio verso la propria casella ProtonMail criptata.