Nuovo passo della vicenda Logistep-Peppermint : ieri Altroconsumo ha depositato al Garante della privacy il secondo maxireclamo contro Peppermint e Logistep, sostenendo l’illegalità del trattamento dei dati personali di 73 utenti .
L’Associazione dei consumatori, che a fine giugno aveva presentato il primo reclamo, ha finora assistito 88 consumatori in quella che definisce “vicenda di intimazione arbitraria, giunta a pioggia a migliaia di consumatori italiani, a pagare 330 euro per un’ipotetica condivisione di file in Rete”.
La vicenda, come noto, nasce dal fatto che Logistep, per conto di Peppermint, ha reperito sulle reti di sharing una quantità di indirizzi IP ai quali ha associato l’ipotetica attività illegale di scambio di file i cui diritti sono appunto di Peppermint. Su queste basi sono stati richiesti, ed ottenuti in un primo momento, i nominativi di quegli utenti corrispondenti agli IP rilevati, ai quali è stata poi trasmessa una raccomandata con la richiesta di un pagamento forfetario per chiudere la vicenda.
“Per Altroconsumo – ribatte però l’associazione – non c’è coincidenza tra indirizzo IP, titolare dell’utenza telefonica e il presunto pirata, dunque la richiesta dei legali di Bolzano è priva di fondamento. Prova ne siano alcuni casi segnalati ad Altroconsumo: l’ingiunzione giunta ad un consumatore ottuagenario, defunto, della provincia di Torino, o quella giunta a un utente non vedente, che per sua stessa dichiarazione non ha mai navigato in Rete”.
“A fronte del trattamento illecito dei dati personali svolto dalla Peppermint – insiste Altroconsumo – l’associazione indipendente di consumatori imposterà un’azione risarcitoria contro la casa discografica. I consumatori possono segnalare la propria storia a peppermint@altroconsumo.it “.