Milano – Non è azzardato definirlo l’inizio di una nuova era: il debutto della linea Ryzen 7 di AMD costituisce il punto di svolta per le ambizioni in ambito consumer (e non solo) per l’azienda di Sunnyvale, che dovrebbe mettere di nuovo in mano ad Advanced Micro Devices gli strumenti adatti a fare concorrenza allo strapotere raggiunto da Intel coi sui processori Core in questi anni . Sono solo tre processori quelli annunciati oggi, destinati a PC in formato desktop: ma quattro anni di lavoro, durante i quali le altre architetture che si sono succedute non sono riuscite a tener testa all’offerta Intel, sono tanti e quella di oggi è davvero una grossa scommessa per AMD.
L’ annuncio riguarda il lancio di tre diverse SKU, come detto, facente parti della linea Ryzen 7: il modello di partenza è il 1700, octa-core da 3.0GHz (3,7 col boost)di frequenza base e 65W di calore prodotto, a cui si affianca il 1700X da 3,4GHz (3,8 col boost) e TDP da 95W. Il modello di punta di questa infornata è il Ryzen 7 1800X da 3,6GHz (4,0GHz al massimo del boost), anch’esso da 95W. Prezzi interessanti per questi tre: il valore fissato a listino è di, rispettivamente, 329, 399 e 499 dollari , prezzo che dovrebbe comprendere anche un dissipatore della linea Wraith sviluppata dalla stessa AMD che unisce buone capacità di smaltimento del calore a un buon livello di silenziosità. Le prenotazioni sono partite oggi , e le consegne avverranno a partire dal 2 di marzo.
La nuova architettura Zen, oggi Ryzen, per AMD costituisce il punto d’arrivo nella rincorsa alle prestazioni garantite da Intel coi Core: i benchmark mostrati dimostrano il vantaggio dei Ryzen 7 sulle controparti Core i7 nei benchmark, in alcuni casi di pochi punti percentuali in altri decisamente più consistente. Merito degli otto core con 16 thread eseguiti in parallelo, che offrono performance decisamente buone in questo particolare tipo di test: la faccenda è un po’ diversa nei benchmark single-thread, ma AMD in questo caso non cede in modo significativo e resiste nel rapporto tra prestazioni e consumi. In ogni caso , sia per la produttività che nel gaming ci dovrebbero essere risultati alla pari con la controparte di Santa Clara .
Questa è solo la prima infornata del nuovo corso: dopo i modelli linea 7 arriveranno anche gli esa-core della linea 5 e i quad-core della linea 3. Ma naturalmente è in questa fase che AMD deve sperare di fare la differenza , di dimostrare cioè le capacità di questa prima generazione di Ryzen messi a confronto con il resto del panorama informatico: se convincerà gli utenti, così come pare stia riuscendo a convincere gli addetti ai lavori, della bontà del lavoro svolto allora sebbene in ritardo potrebbe sperare di riaprire i giochi per quanto attiene il mondo dei PC. Non è esattamente il mercato più in crescita del panorama, ma resta un mercato che può garantire utili significativi.
Per fare le cose in grande stile, AMD ha promesso che in contemporanea col lancio dei Ryzen 7 ci saranno 82 motherboard disponibili con socket AM4: finalmente anche i processori di Sunnyvale faranno il grande salto verso le DDR4 , e i prezzi delle schede dovrebbero spaziare tra i 100 e i 300 dollari con soluzioni per tutte le tasche. Ovviamente , per chi non si diletta ad assemblare il proprio PC ci saranno anche prodotti chiavi in mano basati sui processori Ryzen. Se ciò non bastasse, in dirittura d’arrivo ci sono anche le altre piattaforme server (Naples) e GPU (Vega) e entro la fine del 2017 dovrebbe essere pronto anche uno Zen destinato ai portatili – mercato che oggi ha un peso specifico decisamente superiore a quanto non fosse quattro anni fa quando il cammino di Zen è cominciato.
Luca Annunziata