Mentre impazza il dialogo tra le parti per immaginare la possibilità di specifici obblighi vaccinali al fine di abbassare la curva dei contagi ove maggiore possa essere la pericolosità della loro incidenza, si inizia anche a ragionare su quella che sarà la durata del Green Pass una volta ottenuto. Ad aprire spiragli di cambiamento è Franco Locatelli, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, il quale ha spiegato che valutazioni in merito sono attualmente in atto.
La scadenza del Green Pass
Quando è nato il Green Pass ancora mancavano risultanze relative alla durata della copertura da infezioni successiva a guarigione e vaccino. La progressiva racconta dei dati ha consentito di accrescere le conoscenze in merito e, sulla base di tali risultanze, è ora immaginabile una riflessione sulle prerogative iniziali del Certificato Verde.
Inizialmente erano queste le scadenze previste per il Green Pass:
- Fine ciclo vaccinazione: certificazione valida per 270 giorni (nove mesi) dalla data dell’ultima somministrazione;
- prima dose vaccinazione: certificazione valida fino alla somministrazione successiva;
- tampone: certificazione valida per 48 ore dal momento del prelievo;
- guarigione: certificazione valida per sei mesi, sono da ritenere valide le date indicate sul documento.
- guarigione con una dose di vaccino (effettuata entro dodici mesi dal primo tampone molecolare positivo): certificazione valida per nove mesi.
Ora, secondo Locatelli, è ragionevole pensare che un Green Pass legato alla seconda dose di vaccino possa scadere dopo 12 mesi invece che i precedenti 9:
L’ipotesi di estensione a 12 mesi del Green Pass è più che ragionevole anche alla luce della progressiva acquisizione d’informazioni sulla durata della risposta vaccinale. Si era inizialmente fissata la scadenza ai 6 mesi, e poi sostata a 9, proprio perché quanto dura l’effetto protettivo conferito dal vaccino lo stiamo progressivamente imparando. Le prime vaccinazioni nel mondo sono iniziate all’incirca 10 mesi fa. Non essendoci a oggi evidenza che vi sia una sostanziale perdita dell’effetto protettivo offerta dall’immunizzazione nei primi vaccinati, la scelta di prorogare la scadenza a 12 mesi trova una solida base.
Il Green Pass di per sé non cambia: resta il QR Code, restano le modalità di attribuzione, restano medesime le informazioni contenute. A cambiare è la validità dello stesso, invece, che è possibile ormai immaginare verso i 12 mesi in attesa di nuove ed ulteriori valutazioni future. Nel frattempo l’auspicio è di poter arrivare all’80% di copertura vaccinale entro settembre senza dover imporre il vaccino stesso (opzione che il Comitato Nazionale di Biosicurezza non esclude più, salvo dovute e documentate eccezioni).