Roma – Il dato riguarda le imprese di Francia, Germania e Gran Bretagna ma è lecito aspettarsi che possa interessare più in generale tutte le aziende europee: i dati provenienti dalle proprie attività Web sono trascurati dalle aziende, che basano le proprie decisioni solo su altri fattori.
Ad affermare che le aziende europee che utilizzano i data warehouse per supportare i processi decisionali stanno trascurando i dati raccolti dai propri siti Web è una ricerca condotta per conto di Teradata , divisione di NCR Corporation, dalla società americana di ricerche online BuzzBack .
Secondo lo studio, nonostante l’89% dei dirigenti del settore IT in GB, Germania e Francia affermi che la società per cui lavora raccoglie i dati provenienti dal proprio sito Web, in realtà queste informazioni non vengono inserite nei data warehouse, cioè negli strumenti utilizzati per supportare i processi decisionali. E questo a fronte del fatto che il 72% delle aziende europee utilizza database o data warehousing per supportare i processi decisionali principalmente nei settori vendita, marketing e finanza.
“Inizialmente – ha dichiarato Mike DeBrosse, vice presidente del settore e-business Marketing di Teradata – molte aziende separavano le operazioni effettuate online dal resto delle proprie attività, creando data mart isolati per le informazioni provenienti dai propri siti Web. Oggi, invece, la tendenza è cambiata: le società operano secondo il modello click and mortar, che considera i dati provenienti dai siti Web elementi chiave per avere una visione d’insieme delle attività aziendali. Le aziende che sottovalutano l’importanza delle informazioni fornite dai dati provenienti dai propri siti Web si troveranno presto ad affrontare uno svantaggio competitivo”.
Secondo Teradata, società specializzata nella fornitura di sistemi di data warehousing, integrando i dati provenienti dai siti Web con le informazioni aziendali tradizionali le società potrebbero invece identificare più rapidamente le tendenze delle vendite, tracciare i risultati delle campagne marketing, servire i clienti a prezzi contenuti e determinare l’incidenza delle offerte sul totale dei profitti. “Analizzando i dati clickstream – spiega una nota dell’azienda – le aziende possono, inoltre, identificare i prodotti e i servizi che rispondono alle esigenze dei propri clienti e dei possibili prospect, e analizzare le motivazioni legate ai casi di mancato acquisto”.