Mentre al CES sta presentando i nuovi prodotti per per il 2015, il 2014 sembra chiudersi per Samsung all’insegna della remissione. La prima degli ultimi tre anni. L’azienda si attende infatti di avere un quarto trimestre finanziario con una vendita complessiva di 47,3 miliardi di dollari di prodotti ed un profitto operativo di circa 4,7 miliardi: si trattarebbe di un calo di 12 punti percentuali rispetto ai 54,9 miliardi di vendite e 7,6 di guadagno del trimestre precedente e di quasi il 40 per cento rispetto al reddito operativo .
Samsung, d’altra parte, sta subendo la pressione su due fronti : da un lato sui dispositivi di fascia alta pesano i risultati degli omologhi con la Mela (Apple ha guadagnato ancora market share, arrivando con iPhone 6 a valere secondo una stima per il 47,3 per cento di ogni smartphone venduto tra settembre e novembre), dall’altra il mercato di fascia medio-bassa vede la competizione dei produttori cinesi, sempre più in espansione.
Da quest’ultimo punto di vista, la strategia di Samsung di catturare fette di mercato dei dispositivi a basso costo (con il lancio – per esempio – di Galaxy A3 e A5 in Cina e Flexy E7 e E5 in India) ha infatti incontrato sulla sua strada la dura competizione dei marchi cinesi, che sono riusciti a difendere la propria posizione aumentando le difficoltà della coreana.
In particolare, per esempio, il 2014 è stato un anno molto positivo per Xiaomi, arrivata a vendere 61,12 milioni di smartphone con un fatturato di 9 miliardi di euro, in crescita del 135 per cento rispetto all’anno precedente e che si appresta a mantenere salda la sua posizione anche nel nuovo anno con un nuovo smartphone low-cost: Redmi 2 che per poco meno di 94 euro offre uno schermo IPS pollici 720p, processore Snaprdragon 410 (quad-core da 1,2GHz), 1GB di RAM e 8GB di memoria espandibile, dual-SIM, batteria 2.200mAh, fotocamera posteriore da 8 megapixel con flash LED e anteriore da 2.
In crescita anche Lenovo, che mentre si attende grandi cose da Motorola ed ha organizzato il suo rientro in Cina con il lancio di tre nuovi prodotti (Moto X, Moto X Pro e Moto G: il Moto X Pro altro non è che il Nexus 6 senza marchio Google), ha altresì rafforzato la sua leadership di marchio tra i cinque più venduti al mondo
presentando a Las Vegas il suo smartwatch (Vibe Band VB10, un dispositivo che dovrebbe costare meno di 100 dollari con un originale schermo e-ink per aumentarne l’autonomia ad una settimana ed un peso di appena 30 grammi) e due nuovi smartphone, Lenovo P90 e Vibe X2 Pro, accanto a cui ha presentato un insolito accessorio: un flash anulare da montare grazie al tradizionale jack dedicato alle cuffie e che serve ad aumentare l’illuminazione per selfie perfetti.
Per altro non finisce qui la competizione per Samsung: anche ZTE e Alcatel hanno presentato nuovi dispositivi. Quello di ZTE si chiama Grand X Max+ e punta – con connessione 4G LTE e un prezzo di appena 200 dollari – ad estendere il mercato della cinese negli Stati Uniti insieme al suo nuovo proiettore smart basato su Android, Spro 2. I prodotti di Alcatel puntano invece alla modularità: nela linea Pixi lo stesso hardware (disponibile in quattro dimensioni – 3,5, 4,0, 4,5 e 5 pollici – ed il doppio dei colori) è utilzzato per modelli con Android, Windows Phone e Firefox OS.
Così nella guerra dei prezzi Samsung ha finito per perdere margini di profitto, ritrovandosi con fette di mercato e introiti in calo. Anche per questo Samsung ha annunciato di voler restringere la sua gama di prodotti, in modo da concentrarsi su meno device e razionalizzare l’offerta.
Claudio Tamburrino