Oggetto di attenzioni indiscrete da parte di utenti, curiosi e smanettoni, l’ iPhone è talmente desiderato che la Rete pullula di soluzioni per l’ unlocking o jailbreaking . Ultimi in ordine di tempo, sono comparsi alcuni kit in formato SIM-card che – senza alterazioni particolari sull’apparecchio – consentono di utilizzare il melafonino con qualunque operatore. O almeno così promette chi li vende.
Quello venduto da Mobile.brando costa 30 dollari (intorno ai 20 euro): ha la forma di una SIM card, che va accostata a quella rilasciata all’utente dall’operatore e inserita insieme ad essa nell’alloggiamento dell’apparecchio. L’iPhone viene così indotto ad identificare la SIM come appartenente ad AT&T Wireless (l’operatore mobile esclusivista del melafonino per gli USA) e a funzionare regolarmente. Unico requisito, il firmware v1.1.2 a bordo dell’apparecchio.
Il principio sembra essere simile a quello dei kit pubblicizzati dal sito Alibaba.com che promettono compatibilità con ogni gestore e area geografica. Alcune inserzioni pubblicate dal sito cinese (come questa ) riportano alcune semplici istruzioni sull’utilizzo del kit, arrivando addirittura ad assicurare che tali modalità d’uso non compromettono le condizioni di garanzia rilasciate dal produttore ( “This will not void your warranty with the manufacturer” ).
Non è chiaro da dove venga tratta questa certezza: Apple considera ogni manipolazione del lock tra telefono e operatore un intervento indebito su iPhone. Il problema può nascere in sede di reclamo: quanto facilmente sarebbe possibile dimostrare, in caso di malfunzionamento, che l’utente ha utilizzato uno di questi kit?
Dario Bonacina