YouTube, Il gioiellino di casa Google, naviga a vele spiegate nonostante la bagarre sull’upload di contenuti protetti da diritto d’autore e questo perché gli utenti del celebre portale di video sharing sembrano essere più interessati alle produzioni amatoriali che a quelle “pro”. Questo il responso di un’indagine svolta dalla società di rilevazione HitWise .
Il tanto discusso e celebre portale di videoclip si trova da tempo sul filo rel rasoio: osannato dagli utenti e maledetto dalle major, YouTube si trova ora nella delicata posizione di mantenere la sua leadership, da tempo minata proprio dalla spinosa questione dei contenuti protetti da diritto d’autore. Dai dati dell’indagine HitWise emerge però come la sua vera forza sarebbero i contenuti fatti in casa. Inoltre la sua popolarità sembra essere ancora alta tra gli utenti: poco tempo dopo l’assalto di Viacom sono stati registrati dati significativi, che vedono gli accessi al sitone in ascesa del 14%.
La rimozione coatta di più di centomila video Viacom non ha scalfito la crescita del numero di utenti del sito, ma l’orizzonte è denso di nuvoloni neri: la politica nei confronti della lotta alla pirateria è stata definita addirittura “mafiosa” da alcune major, costringendo così BigG ad un repentino cambio di strategia. YouTube offrirà strumenti di filtering dei contenuti protetti a tutti i detentori del diritto d’autore che ne faranno richiesta. Quando? “Presto” – dichiara il CEO di Google Eric Schmidt.
Missione difficile per l’azienda, poiché non mancano le situazioni ibride, dove si incrociano diritti di riproduzione e licenze d’uso . Come il caso di video televisivi, i cui diritti, detenuti da una certa società, non comprendono i diritti musicali, detenuti da una seconda con cui ci sono accordi che esulano dalla distribuzione web, oppure no. In una nota YouTube spiega: “Guardando un video, nessuno è in grado di stabilire se infranga le leggi sul diritto d’autore, eccezion fatta per il possessore dei diritti. Solo quest’ultimo è in grado di stabilire se il video è stato uploadato senza autorizzazione. E la faccenda si complica, poiché i detentori dei diritti spesso pubblicano di propria volontà i loro contenuti su YouTube per promuoverli e diffonderli, e spesso lo fanno alla nostra insaputa. Per quanto riguarda il pedoporno non vi sono incertezze, quindi filtrarlo è più semplice” – chiarisce l’azienda nel comunicato.
Per Google è essenziale risolvere la faccenda ammortizzando il più possibile i danni: una fetta sostanziale del traffico di YouTube è tutt’ora costituita da materiale illegale che, se eliminato, potrebbe portare ad un notevole calo del traffico sul sitone, costringendo forse gli utenti a migrare altrove, magari verso lidi meno in vista. Inoltre le vicende Viacom e JASRAC costituiscono un precedente: se tutti i detentori di materiale protetto ricorressero agli avvocati, Google accuserebbe il colpo e, di contro, il calo di YouTube permetterebbe ad altre piattaforme analoghe di guadagnare terreno.
In questo senso, per quanto riguarda l’Italia, è da sottolineare la dichiarazione del sindaco di Roma Walter Veltroni che nei giorni scorsi ha invitato “i ragazzi romani a creare e mandare in giro i propri film”. Il sogno di Veltroni è quindi quello di creare un clone italiano di YouTube, “un sito dove si possano mettere in rete i film ed essere visti”.
Vincenzo Gentile