Astrobotic continua a pubblicare aggiornamenti sulla missione iniziata lo scorso 8 gennaio. Il lander Peregrine non toccherà la superficie lunare, ma dovrebbe ugualmente raggiungere la Luna. Tutti i dispositivi a bordo sono stati alimentati, quindi possono comunque registrare e inviare dati verso la Terra.
Missione non completata, ma utile per il futuro
Poche ore dopo il lancio, Astrobotic ha rilevato un’anomalia al sistema di propulsione che impediva il corretto orientamento verso il Sole e quindi la ricarica delle batterie tramite i pannelli solari. Questo problema è stato successivamente risolto con una manovra specifica, ma è stata anche rilevata la perdita di propellente dovuta alla rottura del serbatoio.
Il lander non potrà quindi atterrare sulla Luna e completare la missione. Astrobotic aveva inizialmente stimato circa 40 ore di autonomia. Dato che la pressione all’interno del serbatoio è diminuita, il propellente fuoriesce più lentamente, pertanto Peregrine potrebbe viaggiare per altre 48 ore. Attualmente si trova a circa 362.000 Km dalla Terra.
A bordo del lander ci sono 20 payload, dieci dei quali passivi. Gli altri dieci (due mini rover e otto strumentazioni) sono stati correttamente attivati. Il rover Iris della Carnegie Mellon University ha anche inviato un saluto alla Terra, come si vede nell’immagine.
Tutti i payload della NASA hanno iniziato a raccogliere dati. Alcune strumentazioni verranno inviate sulla Luna con future missioni, quindi le informazioni serviranno per verificare prestazioni e funzionalità. Due payload, ovvero NSS (Neutron Spectrometer System) e LETS (Linear Energy Transfer Spectrometer), effettuano misurazioni della radiazione nello spazio interplanetario tra Terra e Luna.
Aggiornamento (13/01/2024): Peregrine ha raggiunto la distanza lunare (circa 383.000 Km). La traiettoria per l’atterraggio sulla Luna non verrà ovviamente seguita perché il propellente finirà prima dei 15 giorni previsti.