Sul programma di sorveglianza nazionale statunitense sviluppato la National Security Agency (NSA) e denominato Perfect Citizen sono filtrate molteplici indiscrezioni, ma nessuna informazione certa. Ora Electronic Privacy Information Center (EPIC), organismo di ricerca che si occupa di tutelare i diritti civili connessi alla privacy e al Primo Emendamento, ha ottenuto dettagli interessanti sul piano strategico di monitoraggio massivo.
I file ottenuti da EPIC gettano nuova luce su come l’agenzia per la sicurezza intenda difendere le reti di interesse nazionale e stanare i cyberattacchi. Tra i vari strumenti adottati vi sarebbe anche il famigerato worm internazionale Stuxnet , che il Presidente Obama avrebbe segretamente ordinato di utilizzare contro il programma nucleare iraniano, spalleggiando Israele.
Delle 190 pagine inerenti al programma Perfect Citizen che EPIC ha ottenuto appellandosi al Freedom of Information Act (FOIA), 98 sarebbero state censureate per una svariata serie di ragioni , incluso il segreto di stato e il rischio per la sicurezza nazionale che la divulgazione di certe informazioni avrebbe potuto comportare. Le notizie scovate, dunque, non raccontano molto di più rispetto a ciò che già si sapeva rispetto alla vicenda.
Washington si sarebbe rivolto al contractor federale della difesa Raytheon, che avrebbe ricevuto 91 milioni di dollari (circa 68,5 milioni di euro) per mettere in piedi un programma che avrebbe consentito al governo di proteggere le reti di utilità nazionale su larga scala gestite dal settore privato . L’accento, in questo caso, è posto sui sistemi sensibili di controllo (SCS) che “forniscono l’automazione dei processi infrastrutturali”. Raytheon è stata autorizzata ad assumere 28 ingegneri hardware e software che dovrebbero “analizzare e documentare i risultati scaturiti dall’esplorazione delle vulnerabilità rispetto a specifici SCS e dispositivi”.
Si tratta di informazioni che secondo Marc Rotenberg, direttore di EPIC, potrebbero aiutare a confutare le dichiarazioni dei responsabili di NSA secondo cui Perfect Citizen non coinvolgerebbe il monitoraggio di network privati. Conclusioni che emergerebbero dai documenti ottenuti grazie al FOIA, che spiegano come il governo statunitense si affidi a soggetti commerciali per provvedere alle esigenze di natura infrastrutturale, comunicativa ed elettrica, “sottintendendo che le tecnologie utilizzate dai nodi dell’infrastruttura per operare sulla dorsale commerciale consentano al governo di proteggere i sistemi”.
Cristina Sciannamblo