Perplexity AI condividerà ricavi con editori web

Perplexity AI condividerà ricavi con editori web

Perplexity AI condividerà con gli editori web una percentuale dei ricavi generati dalla pubblicità accanto ai risultati di ricerca.
Perplexity AI condividerà ricavi con editori web
Perplexity AI condividerà con gli editori web una percentuale dei ricavi generati dalla pubblicità accanto ai risultati di ricerca.

Durante l’evento Venture Beat Transform, Perplexity, il noto motore di ricerca AI ha annunciato l’imminente lancio di un programma di condivisione dei ricavi con gli editori web, previsto per il mese prossimo. Dmitry Shevelenko, chief business officer di Perplexity, ha spiegato che il programma si baserà sulla pubblicità che l’azienda intende far girare accanto alle query di ricerca sulla propria piattaforma.

Un’opportunità di guadagno per gli editori in stile Google

Questo innovativo programma rappresenta una prima assoluta nel suo genere. Se gli editori contribuiscono con una fonte di input per una risposta e Perplexity monetizza tale risposta attraverso la pubblicità, l’azienda condividerà i ricavi con gli editori che hanno fornito il contenuto. La condivisione dei ricavi si applicherà non solo all’offerta a pagamento Perplexity Pro, ma anche a tutti i link e agli annunci pubblicitari presenti nella versione gratuita di Perplexity.

Come funzionerà il programma di revenue-sharing

I partner riceveranno una percentuale dei ricavi generati da ogni annuncio pubblicitario inserito in un risultato. Inoltre, se viene citato un link proveniente dal sito web di un partner, quest’ultimo avrà diritto a una quota del denaro generato. Il programma non sarà limitato alle organizzazioni di media, ma sarà aperto anche a persone con WordPress o newsletter.

Le critiche a Perplexity AI

Nonostante il successo e la rapida crescita di Perplexity, l’azienda ha recentemente subito alcune critiche. Forbes ha citato in giudizio l’azienda per presunta violazione del copyright, e Wired ha accusato Perplexity di aver copiato gli articoli pubblicati su altri siti, ignorando gli opt-out nel file robot.txt. Tuttavia, Shevelenko ha respinto queste critiche, affermando che la notizia della violazione è imprecisa, sottolineando il fatto che Perplexity ha sempre inserito i link alle fonti nelle risposte.

Shevelenko inoltre, ha sottolineato che le questioni di aggregazione, provenienza e citazione sono precedenti all’avvento dell’AI e risalgono addirittura ai primi editori di libri nel XVII secolo. Secondo Shevelenko, l’AI non cambia fondamentalmente alcune delle dinamiche principali, ma una differenza importante è che Perplexity non fa scraping su Internet per addestrare il suo modello.

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Pubblicato il
12 lug 2024
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